Spesso Arnon Grunberg è inserito nelle liste degli autori che appartengono alla cosiddetta Generazione X. Con Generazione X (in nederlandese: Generatie Nix) si descrivono tutte le persone nate fra gli anni ’60 e gli anni ’80. Il termine fu reso popolare dall’omonimo libro di Douglas Coupland. Gli appartenenti a questa generazione sono chiamati “baby busters”.
A differenza dei baby boomers, generalmente gli appartenenti alla Generazione X sono apatici, cinici, scettici, non hanno speranze nel futuro né fiducia nelle tradizioni e nelle istituzioni. Lo spirito di questa generazione ha dominato fortemente soprattutto la cultura popolare americana e europea della fine degli anni ’80 e degli anni ’90. Dai film alla musica passando per la letteratura, i toni usati sono in netta contrapposizione con quelli della generazione precedente. L’ottimismo è quasi completamente assente, le storie trattano spesso dei disagi provati dai giovani, i temi sono (quasi sempre) superficiali e si avverte la loro impotenza di fronte al mondo. Nonostante l’apparente apatia, gli anni ’90 furono artisticamente molto vivaci: in quegli anni nei cinema escono i primi film di Quentin Tarantino e David Fincher, nel mondo della musica emergono nuovi generi e i video musicali sono sempre più diffusi e importanti.
Come in America e nel resto d’Europa, in Belgio e nei Paesi Bassi la realtà presentata nella letteratura è la stessa: un mondo senza speranze in cui i giovani tentano di sopravvivere in qualunque modo. L’indifferenza e la noia accomunano tutti i personaggi della Generazione X, facendo di tutto per fuggire da questa situazione, dandosi alla piccola criminalità, alla violenza o alla perversione sessuale. A differenza dei romanzi americani, in cui i personaggi vivono e si muovono in metropoli come New York e Los Angeles, i romanzi olandesi sono ambientati principalmente in provincia o piccoli paesi. I maggiori esponenti di lingua nederlandese sono Ronald Giphart e Joost Zwagerman. Stilisticamente c’è un ritorno al realismo e gli autori di questa generazione vogliono sfidare i tabù presenti nella società. Nei loro libri infatti i temi principali sono il sesso, la droga, la passività e la rottura dei valori tipici dei baby boomers. Tuttavia gli autori olandesi si astengono dalla polemica, definendola “un genere rugginoso, quasi antiquato”, le opinioni sono flessibili, e che la verità può cambiare da un momento all’altro.
Temi che sono presenti nelle opere di Arnon Grunberg, in particolare il sesso, l’apatia e il costante pessimismo. Un altro elemento tipico che si ritrova in Grunberg è l’umorismo cinico e nero, tipico di quegli anni e di quella generazione, ma che ha sempre fatto parte della cultura olandese. È uno humour scorretto, per niente politicamente corretto e che potrebbe spaventare un lettore italiano non abituato.
Qui di seguito un breve video in inglese dove Grunberg esprime il suo pensiero riguardo alla Generazione X.