LA RIVOLTA DEI FORCONI

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In tutta Italia sono in atto manifestazioni spontanee da parte di gruppi di cittadini stanchi dei tagòi e della politica del governo. Il movimento è stato chiamato dei forconi perché le prime proteste sono partite dagli agricoltori.  In breve tempo la protesta si è estesa in tutta Italia: partito dalla Sicilia, il movimento dei forconi ha contagiato il paese. Blocchi stradali, scioperi, manifestazioni spontanee violente e pacifiche, pare proprio che l’Italia si trovi davanti a una svolta economica e sociale.


Nuove proteste a Torino– Col nuovo anno non sembra fermarsi la rivolta con blocchi e nuove manifestazioni, il movimento dei Forconi torna a far tremare le città, annunciati nuovi blocchi a partire da venerdì 10 gennaio.Le prime manifestazioni dell’anno si sono svolte a Torino La richiesta del leader è : Letta e il suo governo devono dimettersi entro il 9 gennaio 2014, in caso contrario i blocchi ricompariranno in tutta Italia.

I Forconi dal canto loro hanno attivato una campagna di informazione anti-Letta, sono stati stampati e distribuiti migliaia di volantini in tutta Italia. I leader del movimento invitano tutti gli italiani a scendere in campo e manifestare il proprio malumore.

Se il governo non si dimetterà, cosa assai probabile, i manifestanti scenderanno in piazza Castello fin dalle prime ore del mattino di venerdì 10 gennaio.

Non è ancora stato reso noto il  programma della manifestazione, non è dato sapere se i partecipanti rimarranno in questa piazza o se ricominceranno i blocchi nei punti nevralgici della città.

Le due anime della protesta – Al momento il movimento dei Forconi è diviso in due, da una parte i manifestanti pacifici dei presidi, dall’altra troviamo invece un’ala  più aggressiva che fomenta i blocchi stradali ad oltranza ed atteggiamenti più estremisti.

A Milano vox populi in Statale –  La speranza è che, se ci saranno nuove manifestazioni, siano almeno guidate dalle persone giuste. Diversi lavoratori si sono già schierati con i Forconi, i mercatali affermano che ci saranno.

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