di Gloria Maria Bellù e Miarba Bitri
Debutta in Italia “Van Gogh Alive”, l’innovativa mostra multimediale dedicata al maestro della pittura olandese. Fino a marzo 2014 lo spazio espositivo della Fabbrica del Vapore offrirà a Milano un nuovo modo di fare esperienza dell’arte, messo a punto e prodotto dalla società australiana Grande Exhibitions.
Senza esporre una singola opera originale dell’autore, Van Gogh Alive racconta una storia e vi include lo spettatore, immergendolo in oltre 3000 immagini proiettate in alta definizione su enormi schermi, che lo circondano a partire dal pavimento. Dipinti, carteggi, fotografie e bozzetti prendono vita fondendosi con animazioni multi-channel e colonne sonore suggestive di repertorio classico, diffuse in digital surround.
L’esibizione racconta i dieci anni della vita artistica di Van Gogh in un viaggio di 30 minuti, suddiviso in “capitoli”. Ognuno di questi cattura un diverso stadio dell’ispirazione dell’artista e tratteggia un collegamento con la sua vita personale, fino a raccontare con intensi cambiamenti di atmosfera la sua spirale verso la malattia psichica.
Van Gogh Alive è solo una delle ultime creazioni di Grande Exhibitions, che ha sperimentato il suo sistema brevettato di multi-proiezione per la prima volta nel 2005, con un progetto italiano su Leonardo Da Vinci. “Il Genio Da Vinci” è stato poi seguito dall’esibizione parigina “I segreti di Monna Lisa”, entrambi progetti di successo che hanno girato numerose città nel mondo. Nel 2009 la società inizia a creare con lo stesso sistema esibizioni itineranti su tematiche scientifiche, come “Il Mondo degli squali” e “101 invenzioni che hanno cambiato il mondo”.
Bruce Peterson, fondatore della società, ne parla come “esperienze di edutainment”, ovvero sul confine tra educazione e intrattenimento. Richiamano un vasto spettro di visitatori e ne incontrano i vari gusti grazie alla commistione tra diversi media. Esibizioni come Van Gogh Alive mirano a ridurre la tipica separazione che sussiste tra l’arte e i suoi spettatori e cercano un punto di equilibrio tra le mostre tradizionali, il cinema e la video-arte.