Inaugurazione del frutteto nel Bosco dei cento passi a Gaggiano

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Il 13 aprile è stato inaugurato il frutteto nel Bosco dei cento passi a Gaggiano, nella frazione di San Vito, nel parco agricolo sud di Milano. L’assessore all’ambiente del Comune di Gaggiano Maria Grazia Vantadori ha voluto fortemente la realizzazione del frutteto, spiegando che “il progetto prevede la piantumazione di piante autoctone per produrre e vendere frutta e marmellata” e che il frutteto sarà “un importante contributo alla salvaguardia della biodiversità del bosco, in una zona con molte monocolture come la Pianura Padana”.

Apiario Lea Garofalo
La realizzazione del frutteto è stata resa possibile grazie alla vendita del miele, primo prodotto di Libera Terra “Il giusto del miele”, prodotto dalle api del bosco. Qui sono state portate l’anno scorso venti arnie e l’apiario è stato intitolato a Lea Garofalo, testimone di giustizia e vittima di mafia. Questo miele è prodotto dall’ Apicoltura Veca e parte del ricavato della produzione dello scorso anno, 2 euro per ogni vasetto, è stato utilizzato per finanziare altri progetti di sviluppo di attività agricole nel bosco, supportati dal DESR, Distretto di Economia Solidale e Rurale del Parco Agricolo Sud.

Il bosco dei cento passi

Sarebbe diventato terreno edificabile se il bosco non fosse stato confiscato nel 2005 al clan Di Marco. Divenuto simbolo della lotta alla mafia, il bosco dei 100 passi è stato intitolato a Peppino Impastato, di cui un albero porta il  nome. Non c’era solo il suo di nome, all’inaugurazione del bosco infatti c’erano tanti alberi con le etichette di tante altre vittime di mafia, come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Don Pino Puglisi, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. L’assessore Vantadori racconta come queste etichette dopo l’inaugurazione siano state tolte dagli alberi, quasi a negare l’esistenza delle mafie.

Legno Buono di Marcello Donini

A valorizzare il frutteto, poche decine di metri prima, un’installazione di land art curata dall’artista Marcello Donini. L’installazione si chiama ” Legno buono” e ha una forte valenza simbolica. Fatta interamente di legno di faggio, il progetto dell’installazione è un grande albero disegnato al centro, che parte dall’idea che nel bosco sono stati piantati alberi a ricordo di vittime di mafia.
L’artista usa due colori, il rosso che è il simbolo del sangue e della sofferenza delle vittime della mafia e il verde che, diventato un albero, sovrasta e vince il sangue della mafia.

L’energia del futuro di Giorgio Schultze
La giornata dell’inaugurazione si chiude con la presentazione del libro ” L’energia del futur”o di Giorgio Schultze. L’autore illustra gli studi in corso relativi all’ energia pulita e rinnovabile, proponendo delle alternative agli attuali modelli produttivi. Schultze si sofferma anche su una delle possibili guerre che l’umanità dovrà affrontare dopo quella del petrolio, quella dell’acqua. Il libro spiega come con le energie rinnovabili e con una buona cultura ambientale, si possa far fronte allo spreco delle fonti energetiche tradizionali.

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