Il 22 ottobre è sbarcato nel nostro paese Netflix, il portale per la visione in streaming di film e serie tv. Con più di 50 milioni di abbonati in tutto il mondo, si appresta a rivoluzionare anche il mercato italiano.
Le offerte di abbonamento, dopo un primo mese di prova, vanno da un minimo di 7.99 a 11.99 €, inferiori quindi a tutte quelle delle altre pay tv presenti nel nostro paese, e perfino più economica del canone Rai.
Cosa può impensierire allora l’espansione del colosso statunitense? Cambierà il modo degli italiani di guardare la televisione?
La banda non così larga
Primo ostacolo è la diffusione della banda larga. Un’inchiesta di Repubblica mostra come il ritardo tecnologico in Italia sia drammatico soprattutto se confrontato alla situazione in molti degli stati dell’Unione Europea. Se nello stivale la media delle performance in download è di 15 Mbps, in Polonia e Ucraina si naviga a 20-25 Mbps, fino ad arrivare ai 50 di Romania e Svezia.
I numerosi progetti dei governi italiani per colmare questo gap tecnologico hanno subito negli anni numerosi stop e al momento non ci sono piani certi, se non uno non ancora totalmente finanziato che porterebbe i 30 Megabit a tutta la popolazione italiana entro il 2020.
Questa è anche la causa dell’arrivo in ritardo di Netflix nel nostro paese, mentre era già disponibile da tempo per i nostri vicini francesi, tedeschi o spagnoli.
Netflix e il mercato italiano
Altro ostacolo è evidenziato da un articolo dell’Huffingtonpost che mette in luce la differenza fra il mercato italiano e quello ad esempio statunitense, dove Netflix fa la parte del leone: la tv generalista, Rai e Mediaset su tutti, è ancora forte e anche la concorrenza sul piano delle piattaforme in streaming non è da meno (Infinity, SkyOnline, …).
Il di più di Netflix
Cosa può offrire Netflix in più? Sicuramente la praticità, non prevede infatti istallazioni di antenne ma basta un app da installare su tv, pc o dispositivi mobili, e il costo veramente contenuto. L’offerta di film e serie però al momento non è pari a quella presente nel catalogo americano, seppur in rapida espansione. I diritti delle serie tv più importanti prodotte direttamente da Netflix sono infatti al momento in mano a Sky proprio a causa del ritardo di cui sopra. Cosa accadrà però quando House of Cards tornerà ad essere disponibile solo per i suoi abbonati?
Differente invece è la versione proposta da Il Sole 24 Ore. Basandosi su uno studio del ConsumerLab Ericsson del 2015, realizzato intervistando più di 22.500 persone, risulta che il 60% degli italiani guarda almeno una volta al giorno un video on demand in streaming. Sebbene la tv “vecchio stampo” risulti ancora fondamentale per il il 75% degli italiani di età compresa tra i 60 e i 69 anni, sembra destinata a diventare il medium di riferimento per eventi live, sport soprattutto.
L’obbiettivo di Netflix
Il progetto di Netflix Italia rimane comunque ambizioso: Reed Hastings, amministratore delegato dell’azienda, punta a raggiungere 1/3 dei nuclei familiari italiani entro il primo anno. Non è dato sapere se sia una dichiarazione calcolata o semplicemente marketing, solo il tempo potrà rispondere. Nel frattempo attendiamo Suburra, la prima serie tv originale prodotta da Netflix Italia, che arriverà nel 2017.
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