Unioni civili, in migliaia a Milano per “Svegliatitalia”

Spread the love

In migliaia scendono in piazza a Milano a sostegno delle unioni civili. La manifestazione #Svegliatitalia, è stata organizzata il 23 gennaio 2016 dal movimento Arcobaleno, dai Sentinelli di Milano,dall’Arcigay e da tutte le sigle del mondo Lgbt, che chiedono l’introduzione del ddl Cirinnà.

 

“Una legge a ribasso – sostengono i promotori – ma che rappresenta un primo passo verso l’uguaglianza”.

In piazza della Scala per le unioni civili – Striscioni, cartelli e bandiere riempiono Piazza della Scala, come altre cento piazze italiane. “Milano è capitale dei diritti – dichiara il sindaco Giuliano Pisapia dal palco -, grazie all’istituzione del registro delle unioni civili e alla trascrizione del matrimoni tra coppie dello stesso sesso. È ora di dire basta discriminazioni. Non ci sono più cittadini di serie A e di serie B”.

Al centro delle polemiche la scritta “Family day” sul Pirellone -“Il Paese è con noi e non dalla parte di chi vuole accendere le luci e spegnere i diritti”, ha aggiunto il primo cittadino, riferendosi all’iniziativa della Regione Lombardia che ha illuminato la sua sede, il Pirellone, con la scritta “Family day”, la manifestazione che si terrà il 30 gennaio a sostegno della famiglia tradizionale. Infiamma la polemica contro la Lega che “utilizza la sede di un’istituzione, che dovrebbe rappresentare tutti i cittadini, per affermare un’idea del partito”, spiegano dal palco.

In piazza Pd, Sel, Cinque stelle e sindacati – Presenti i rappresentanti di Pd, Sel, Movimento Cinque stelle, Cgil e Uil. E pure gli sfidanti alle primarie del centrosinistra (Giuseppe Sala, il vicesindaco Francesca Balzani e l’assessore Francesco Majorino), e la candidata sindaco pentastellato Patrizia Bedori.

“È arrivata l’ora dei diritti e dell’uguaglianza”– Le sveglie e gli orologi di tutti hanno suonato alle 15,40 a Milano, come nelle altre città italiane che hanno aderito all’iniziativa. Un gesto simbolico – spiegano gli organizzatori – per dire al Parlamento che

“è arrivata l’ora dei diritti e dell’uguaglianza. Il desiderio di ogni genitore  è che i propri figli possano crescere in un Paese in cui abbiano gli stessi diritti e i medesimi doveri”.

Il ddl Cirinnà e la stepchild adoption – Il ddl Cirinnà, la proposta di legge sulle unioni civili, approderà al Senato il prossimo 28 gennaio. La discussione non sarà semplice, per la contrarietà di Angelino Alfano del Nuovo Centro Destra, alleato del Pd di Matteo Renzi al governo, e per le nuove resistenze dell’area cattolica del Pd. Uno dei punti più controversi è l’articolo 5, che introduce la stepchild adoption, cioè la possibilità, anche nelle coppie omosessuali, che il genitore non biologico adotti il figlio, naturale o adottivo, del partner.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *