La FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) ha stimato che entro il 2050 si arriverà a 465 milioni di tonnellate. E’ in continuo aumento il consumo della carne nel nostro pianeta. Nella seconda metà del Novecento il consumo globale di carne è aumentato di 5 volte, passando da 45 milioni di tonnellate all’anno nel 1950 a 233 milioni di tonnellate all’anno nel 2000.
Perchè è pericoloso consumare carne?
La popolazione dedica molta attenzione a comportamenti ecologisti: spostarsi in maniera ecosostenibile, l’utilizzare l’acqua con parsimonia e così via. La relazione tra il consumo di cibi animali, l’allevamento di animali e l’impatto ambientale provocato è stata per lungo tempo ignorata dalla comunità scientifica, dai mezzi di comunicazione e perfino dalla comunità ambientalista. La zootecnia globale è ritenuta un fattore centrale nell’uso di risorse alimentari e idriche, inquinamento delle acque, uso delle terre, deforestazione, degradazione del suolo ed emissioni di gas serra. Il consumo di carne pro capite in tutto il mondo è più che raddoppiato, insieme alla crescita della popolazione, passata da 2,7 a oltre 6 miliardi di persone (dati forniti da la FAO). Gli animali allevati, per svilupparsi, vivere, crescere e produrre, naturalmente hanno bisogno di nutrirsi. Le risorse alimentari consumate da questi animali sono però maggiori di quante essi ne producano sotto forma di carne, latte e uova destinati al mercato.
I DATI UFFICIALI DELLA FAO
Risorse alimentari. Attraverso i propri dati, la FAO ha scoperto che un terzo della produzione mondiale di cereali (745 milioni di tonnellate nel 2007) viene consumata dagli animali allevati. Il mais è il principale cereale utilizzato negli allevamenti: circa il 60% della produzione globale viene usata come mangime. Per quanto riguarda la soia, l’altro principale componente dei mangimi moderni, oltre il 70% della produzione mondiale è usata negli allevamenti.
Risorse idriche. Oltre ad un consumo eccessivo di risorse alimentari, l’allevamento è causa anche di uno smodato impiego di risorse idriche. Una parte dell’acqua richiesta dal sistema zootecnico moderno è impiegata per abbeverare gli animali. Altra acqua viene poi usata per la pulizia delle strutture di allevamento e degli animali, per i sistemi di raffreddamento e per lo smaltimento dei rifiuti.
La deforestazione. Fino al 1990, la deforestazione della regione amazzonica avveniva per lo più a causa della forte richiesta di carne del mercato brasiliano, che dal 1972 al 1997 è cresciuto di ben quattro volte. In questo periodo, l’esportazione della carne dal Brasile verso il mercato internazionale era limitata: nel 1995, il Brasile esportava meno di 500 milioni di dollari di carne bovina. Tuttavia, appena otto anni dopo, nel 2003, l’esportazione aumenta del 300%, arrivando a 1,5 miliardi di dollari. Per lo più le terre vengono usate per il pascolo degli animali: quasi il 29% della superficie degli Stati Uniti, oltre il 40% del territorio della Cina e più del 50% della regione orientale del continente africano, sono occupati da pascoli . L’allevamento di bovini nella regione amazzonica è considerato il principale fattore di deforestazione del mondo: è stato stimato che a causa dell’allevamento di bestiame è stato perso in media un ettaro di foresta amazzonica ogni otto secondi.