Il 2 Maggio 2017 a Milano la Polizia ha effettuato un blitz in Stazione Centrale per identificare ed allontanare gli immigrati presenti nella zona. Verso le 14,30 infatti, sono state blindate tutte le uscite della Stazione, tranne i due passaggi laterali, rigorosamente presidiati dagli agenti. Erano circa 300 i poliziotti coinvolti nell’operazione, affiancati da altre unità a cavallo, in moto e in elicottero.
Blitz il Stazione Centrale: le procedure della Polizia
Il blitz in Stazione Centrale si articolava in 3 fasi, ripetute più volte nel corso dell’operazione. In primo luogo, gli immigrati venivano identificati e, in caso di irregolarità, venivano riuniti e accerchiati dalla Polizia. Poi, a piccoli gruppi, venivano perquisiti e caricati sul pullman della Polizia. Infine, gli immigrati venivano trasferiti in Questura per ulteriori accertamenti. Questo ciclo di operazioni, nel corso del blitz in Stazione Centrale è stato ripetuto più volte, per un totale di 52 immigrati.
Matteo Salvini in diretta sui social
Tra una fase e l’altra del blitz in Stazione Centrale, non sono mancati alcuni momenti di tensione. Matteo Salvini, nel bel mezzo dell’operazione, si è presentato in Stazione Centrale per ringraziare le Forze Dell’Ordine attraverso una diretta sui social, accendendo gli animi dei presenti. Tra gli applausi e gli insulti, Salvini si è reso protagonista di un battibecco con una guida turistica di origini tunisine che gli dava del “fascista” a gran voce.
Blitz in Stazione Centrale: solidarietà per gli immigrati
Nonostante i momenti di tensione, non ci sono stati episodi di violenza fisica nei confronti degli immigrati coinvolti nel blitz in Stazione Centrale e le Forze dell’Ordine hanno saputo gestire pacificamente i timidi tentativi di chi ha provato a creare scompiglio nel corso dell’operazione. Una attivista per i diritti umani, di origini straniere, ha manifestato la sua solidarietà nei confronti degli immigrati perquisiti con un discorso a voce alta proprio davanti al pullman della Polizia. La ragazza, ha definito ingiusto ed opprimente il trattamento riservato agli stranieri coinvolti nel controllo a tappeto.
Il blitz in Stazione Centrale è stata visto da molti come un’iniziativa fine a se stessa. Alla fine dei conti, sembrerebbe che i controlli a tappeto non si siano concretizzati in arresti o denunce. In ogni caso, dei 52 immigrati identificati, 26 sono stati liberati nella giornata successiva, mentre gli altri 26 sono stati espulsi o trasferiti negli ex Cie.