Dal 2 al 7 maggio 2017 ha avuto luogo il Festival dei Diritti Umani, presso la Triennale di Milano. L’evento ha come scopo quello di promuovere e diffondere la conoscenza dei diritti inviolabili ed universali dell’essere umano.
Il Festival dei diritti Umani torna dopo il grande successo dell’anno scorso
Dopo il grande successo dell’anno scorso è tornato a Milano presso la Triennale, il Festival dei Diritti Umani, con la sua seconda edizione.
L’evento è nato dalla volontà di promuovere una cultura più consapevole dei diritti inviolabili ed universali dell’essere umano, affinché questi siano sempre rispettati, protetti e diffusi.
La libertà di espressione: il tema centrale della seconda edizione del Festival dei Diritti Umani
Il tema principe della seconda edizione del Festival dei Diritti Umani è stato la libertà di espressione.
Questo diritto, estremamente articolato e sempre messo a dura prova, anche nelle democrazie più moderne, è stato scelto dagli organizzatori del festival, per portare alla ribalta le sempre più frequenti notizie di censura, arresto o omicidio di giornalisti nel mondo e chiusure di redazioni.
La libertà di espressione VS le fake news
Accanto al tema della censura, si è inoltre largamente parlato delle fake news. Come ha ricordato il giornalista Alessandro Lanni, ospite in diverse occasioni durante il festival, le notizie false, le bufale, non sono una novità, ci sono sempre state e hanno accompagnato il giornalismo fin dalla sua nascita.
Tuttavia, nell’ultimo periodo hanno assunto un nuovo potere, conferitogli dalla velocità con cui, grazie all’Internet e ai Social Media, esse vengono trasmesse.
Non va dimenticato, inoltre, il potere che esse assumono se pronunciate da politici o personaggi famosi.
L’era della post-verità
Il fenomeno secondo il quale nonostante i dati di fatto, le statistiche e le testimonianze confermino alcune tesi, le persone siano portate a credere alle bufale, ha dato il via ad un nuovo periodo storico, ribattezzato era della post-verità. Secondo i teorici di questo concetto, le persone sono più inclini ad interpretare una notizia, un avvenimento in base alle loro emozioni, piuttosto che in base ad una serie di fatti oggettivi, misurabili e verificabili.
Non è più vero ciò che è vero, ma è vero ciò che lo sembra di più.
La ricerca della verità in questa era sembrerebbe così passare in secondo piano.