Inaugurata a Milano una nuova piattaforma gratuita che potrebbe dare maggiore visibilità ai giovani videoreporter .
FreeJourn rappresenta per i videoreporter di tutta Italia un’ importante occasione di lancio. L’inaugurazione d FreeJourn si è svolta il 15 giugno a BASE Milano, in via Bergognone 34. FreeJourn é la prima piattaforma crowdsourcing per giornalisti freelance. L’innovativa iniziativa editoriale digitale ha vinto il primo bando per l’innovazione nell’editoria di Google e si pone come obiettivo quello di valorizzare il giornalismo che vuole fare approfondimento con ricerche ed inchieste.
GEA SCANCARELLO PROMOTRICE DELL’INIZIATIVA
A presentare il progetto vi erano GEA SCANCARELLO, coordinatrice nonchè promotrice dell’iniziativa, docente al Master di Giornalismo allo IULM, nota per la sua attività a capo dei progetti innovativi del gruppo editoriale News 3.0 (Lettera43, Pagina99, Rivista Studio e Undici), oltre che, in passato caposervizio e caporedattore di Lettera43, redattore per Sportweek, Economy, L’Uomo Vogue, Riders. La giornalista ha descritto la mission del nuovo progetto, le sue potenzialità di sviluppo, nonche’ le modalità di accesso, per chi volesse partecipare all’iniziativa.
NUOVA PIATTAFORMA GIORNALISTICA TOTALMENTE GRATUITA
L’iscrizione a FreeJourn è totalmente gratuita, ed aperta soprattutto alle giovani leve, che volessero usarlo per fare esperienza, e per farsi conoscere in un ambito di utenti e lettori più vasto ed intrinsecamente più indipendente, rispetto alle tradizionali testate giornalistiche.
Oltre alla fondatrice di FreeJourn hanno parlato anche EMANUELE COLLI, Head of Global Partnership di Google, che ha illustrato le potenzialità che mette generosamente a disposizione il colosso di Google alle nuove leve del giornalismo italiano.
MILENA GABANELLI, UNA VOCE STORICA CHE SPRONA KANTIANAMENTE AD OSARE
Molto stimolante l’intervento della presentatrice televisiva di RAI1, MILENA GABANELLI, a lungo colonna portante di REPORT, che ha esortato i giovani ad avere coraggio, ad osare, ad “uscire dal seminato”, insinuando che, ormai da troppi anni anche il giornalismo d’avanguardia sembra aver perduto lo slancio, la brillantezza e l’energia di un tempo, gli anni in cui si era autenticamente “pronti a tutto”, pur di raggiungere “la verità” (e salvagiardare i propri sogni di un mondo libero).
Le sue parole sono state forse il contributo più atenticamente profondo e sentito della serata. Sono state parole accorate, come di chi cercasse qualcuno cui consegnare “un testimone” ancora “gravido di senso e di significati”. MILENA GABANELLI, a fine carriera, retaggio di un tempo in cui il giornalismo viveva in funzione di uno reale impegno sociale, un tempo in cui si era disposti a “scommettere tutto” è stata un esempio importante, colto e raccolto da molti, tra il folto pubblico di giornalisti di stampa e giovani videoreporter presenti all’evento.
MOLTI I GIORNALISTI ED I VIDEOREPORTER “FREE LANCE”
Moltissimi i giovani, tra il pubblico, sia giornalisti di carta stampata, sia i videoreporter. Quasi tutti raccontano di essere “free lance”, situazione non ottimale dal punto di vista economico, ma che potrebbe essere ideale per percorrere vie di giornalismo indipendente. Una capacità, tutta italiana, di saper trovare le risorse per sopperire alle difficoltà contingenti. Un trentenne videoreporter commenta:”E’una grande fatica ad arrivare a fine mese, facendo solo questo mestiere, e resistere vuol dire crederci veramente”.
LA REGOLA DI CONFUCIO
“Dulcis in fundo” abbiamo incontrato un giovane magrissimo e dinoccolato giornalista-politologo-informatico, che se ne stava in disparte, in fondo alle siepi del viale, a gustarsi una bibita con un gruppetto di english people: Claudio Agosti, appena trasferitosi da Buenos Aires a Berlino che ci commenta – sovrapensiero – come, una delle caratteristiche dei nuovi scenari dell’informazione è e sarà il monopolio di un paio di grandi gruppi di potere. Descrive Google e Facebook come ” il nuovo volto di medusa dalle sembianze di fanciulla bellissima, e affascinante, ma poi, in realtà nuovo “gatto dalle nove code” : uno strumento lusinghiero, sornione, pasciuto alla vista, quanto famelico, rapace e pericoloso nella sostanza; pronto a finanziare “ogni paese dei balocchi” i giovani vogliano proporre… ma intrinsecamente incapace di restituire , realmente, una “zona franca” dove i giovani giornalisti possano organizzarsi una vita autonoma ed indipendente… ” ( SEO permettendo, ad esempio). Alla mia domanda se questo scenario lo rendesse pessimista, rispetto al futuro, mi ha guardato, con uno sguardo abituato a farsi un sacco di domande, e mi ha risposto: “No, non credo” e ha aggiunto: “Credo che ci sarà sempre posto e che ancora oggi possa essere seguita la regola di Confucio, il quale predicava l’importanza del “proseguire sulla strada maestra”continuando a proteggere e coltivare, quotidianamente le cose in cui si crede”.