Ad oggi, quasi ognuno di noi possiede almeno un profilo social. Che sia Facebook, Instagram, Snapchat o Twitter, su queste piattaforme si condivide tutto: ogni momento della giornata, opinioni, odio, amore, numero di passi percorsi. Anche chi ne fa scarso uso o sceglie di non pubblicare foto personali sul proprio profilo social, lo usa comunque per guardare (“stalkerare”, termine scientifico) quello degli altri.
In tal modo, il nostro rapporto con l’immagine social si mantiene in continuo sviluppo e mutamento. I giovani sono i primi protagonisti di questo fenomeno: come lo vivono? Il ruolo dei social network in qualità di parte integrante della quotidianità rappresenta un pericolo o un vantaggio ? Lo scopriamo attraverso il confronto tra le voci dei ragazzi del Liceo Classico Giosuè Carducci di Milano.
Il rapporto tra la realtà e l’immagine social: la parola ai giovani
Quanto cambia la nostra immagine social rispetto a ciò che siamo nella vita di tutti i giorni? Mentre alcuni cercano di rimanere fedeli a se stessi, altri ammettono di presentare al pubblico un’ immagine totalmente diversa, per nascondere alcuni aspetti di sé che preferiscono tenere privati. In ogni caso, i ragazzi sembrano convivere senza percepire un reale pericolo nello scarto tra ciò che sono tutti i giorni e il loro profilo virtuale.
Instagram surclassa Facebook fra i teenager …
… ma potrebbe essere anche la più pericolosa
Uno ricerca britannica della Royal Society for Public Health, ha classificato Instagram tra le cinque piattaforme web di condivisione di foto, video e messaggi più minacciose per la salute mentale dei ragazzi. Secondo i soggetti intervistati, i molteplici filtri a disposizione per ritoccare le foto fanno sembrare i corpi e la vita degli altri perfetti e impeccabili, alimentando insicurezze e ansia.