In Missione a 4500 metri di Altitudine

Spread the love

Davide Cavalleri è uno dei tanti ragazzi italiani che ogni anno decidono di andarsene per fare un’esperienza all’estero. Ma il suo percorso è molto particolare, una Missione speciale.
Davide decide di portare il suo aiuto, come missionario laico fidei donum, a Viloco, paesino della Bolivia a circa 4500 di altitudine. Uno di quei luoghi del Sudamerica in cui la povertà è ancora un problema concreto e costante.
Dopo quasi un anno e mezzo è tornato in Italia per un mese e in questo breve tempo abbiamo deciso di intervistarlo, per conoscere meglio questo suo viaggio e le motivazioni che spingono un giovane a fare una scelta così radicale.

I progetti – la missione

Durante la sua missione in Bolivia Davide ha partecipato a molti progetti umanitari. Uno di questi è il Kantutitas, un progetto di adozione a distanza che permette di aiutare da lontano i bambini di Viloco e accompagnarli nella loro crescita.
Il secondo progetto è quello di un Centro Giovanile all’interno del paese, in cui i ragazzini possono giocare avendo a disposizione strutture specifiche e adeguate. Ragazzi altrimenti destinati alla strada, trovano qui un punto di riferimento per il loro svago.

Missione

I giovani e la “partenza mite”

L’esperienza Missionaria è molto particolare e rara, specialmente oggi. Negli ultimi anni ha registrato un calo evidente, tanto che in vent’anni si è passati da 20000 missionari italiani nel mondo a 8000 circa. Eppure i giovani laici che si accompagnano a queste missioni per periodi di tempo limitati (che possono prolungarsi anche per qualche anno) sono in aumento. In MondoMissione si parla di partenza mite dei giovani, che viene definita come “ricchezza del nostro tempo”, in quanto uno dei pochi dati in crescita.

Il dato è sintomo di una più generale tendenza giovanile a partire per altri continenti, offrendo aiuto attraverso progetti di utiltità sociale per un periodo di tempo limitato.

Giovani nel mondo: la cooperazione internazionale

La cooperazione internazionale vede sempre più giovani affacciarsi alle sue porte. Anche se l’esperienza delle Ong (organizzazioni non governative) si differenzia dall’opera missionaria come quella di Davide, le affinità sono molteplici: l’attaccamento ai problemi sociali, l’intervento in paesi poveri, i progetti di solidarietà.

Cosa spinge i giovani a questo tipo di scelte, come dice Davide nell’intervista, è qualcosa di molto personale che “dipende dal percorso di vita di ognuno”.
Da un lato l’interesse che i ragazzi provano per questi temi sicuramente è un segnale positivo, sintomo di una voglia di agire talvolta sopita nella staticità che i giovani stessi percepiscono in Italia. Dall’altro lato questa voglia di andarsene apre una problematica sulle opportunità che il nostro paese offre a giovani (spesso laureati) che qui non riescono a trovare lavoro e stimoli.

Il volontariato e i giovani

I dati sul volontariato in Italia sono incoraggianti, come riporta un’analisi di Fondazione Volontariato e Partecipazione,  più di un milione di giovani fra i 14 e i 29 anni sono impegnati in queste attività e il dato è in aumento rispetto al passato. Questo dimostra che la voglia di partecipazione è ritenuta ancora importante e si manifesta sotto forme diverse rispetto al passato, come ad esempio la politica.

Il livello di partecipazione è più alto al Nord (13-14%) rispetto al Centro e, soprattutto, al Sud. Il Nord Ovest è la ripartizione con il tasso più elevato di volontariato in forma organizzata (10,5%) mentre il Nord Est e le Isole sono le aree in cui il volontariato individuale raggiunge la quota più significativa (5-6%).

Su superando.it dice Edoardo Patriarca, presidente del CNV (Centro Nazionale per il Volontariato): “Questi dati dimostrano che i giovani sono ancora attratti dalle associazioni e queste devono essere capaci di aprire le porte, essere inclusive, accoglienti, saper formare nuove generazioni di cittadini responsabili. In una società che perde progressivamente i punti di riferimento civili, il volontariato è una speranza per la tenuta e la coesione sociale del Paese”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *