Nell’antica Grecia l’omosessualità veniva considerata avere “funzione pedagogica”, mentre i Romani la definivano “il vizio greco”. Nel mondo occidentale al giorno d’oggi quale è il rapporto con l’omosessualità? Quanti sarebbero contenti di avere un figlio che fa coming out? ( vedi la vox )
Il rapporto Kinsey
Il biologo e sessuologo statunitense Alfred Kinsey (1894-1956) ha ideato la scala che porta il suo nome. La sintesi del suo pensiero la leggiamo tra queste righe, tratte dal manuale “Il comportamento sessuale dell’uomo” .
« Il mondo non è diviso in pecore e capre. Non tutte le cose sono bianche o nere. È fondamentale nella tassonomia che la natura raramente ha a che fare con categorie discrete. Soltanto la mente umana inventa categorie e cerca di forzare i fatti in gabbie distinte. Il mondo vivente è un continuum in ogni suo aspetto. Prima apprenderemo questo a proposito del comportamento sessuale umano, prima arriveremo ad una profonda comprensione delle realtà del sesso »
Ai tempi veniva fatta pochissima educazione sessuale e il biologo all’eta di 44 anni, studiando il comportamento sessuale delle vespe, ha stilato la scala che definisce le possibili variazioni di tendenze sessuali nell’essere umano. Da 0 a 6, da esclusivamente eterosessuale ad esclusivamente omosessuale, il 3 descrive una tendenza bisessuale e gli intermedi, invece, percentuali che tendono verso i due estremi. Esiste anche “La settima categoria”, chiamata X, che comprende gli individui che sono privi di desiderio sessuale.
L’omosessualità in Italia e nel mondo
Il tema dell’omosessualità in Italia è stata caratterizzato da eventi fondamentali volti all’apertura, tutela e il riconoscimento di questa tendenza sessuale.
-nel giugno 1969, i moti di Stonewall (un locale gay in cui irruppe la polizia, dando il via a manifestazioni di protesta)
-a metà degli anni Ottanta, l’eliminazione da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dell’omosessualità dall’elenco dei disturbi comportamentali
-la nascita di un movimento in favore dei diritti di gay e lesbiche (nota come LGBT)
La posizione della Chiesa cattolica
Di contro la Chiesa cattolica continua ad opporsi drasticamente a ogni tipo di riconoscimento delle coppie omosessuali. Un emblematico documento che attesta la sua posizione, diffuso nell’Ottobre degli anni 2000 giustificò la disparità di trattamento nei confronti di gay e lesbiche con la loro «oggettiva impossibilità di far fruttificare il connubio mediante la trasmissione della vita».
Cosa dice la legge
A dicembre 2017 due persone dello stesso sesso possono accedere all’istituto del matrimonio in 26 Paesi: Austria, Germania, Regno Unito, Francia, Spagna, Belgio, Portogallo, Paesi Bassi, Lussemburgo, Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia, Islanda, Irlanda, Malta, Stati Uniti d’America, Canada, Messico (capitale e in 5 stati), Colombia, Argentina, Brasile, Uruguay, Sudafrica, Nuova Zelanda e Australia.
L’Italia è uno dei pochi paesi europei a non comparire nella lista, l’ordinamento italiano prevede l’unione civile.
Purtroppo sono diversi i paesi (a maggioranza mussulmana in cui vige la Sharia) che considerano reato l’omosessualità punibile ancora con la pena capitale: Arabia Saudita, Emirati Arabi, Iran, Afghanistan, Mauritania, Nigeria, Pakistan, Qatar, Somalia, Sudan, Yemen. In molti altri stati viene punito con la reclusione, mentre l’Uganda prevede l’ergastolo.
L’opinione degli Italiani
In base alle risposte degli intervistati nel sondaggio che abbiamo effettuato, una percentuale maggiore di persone accoglierebbe con amore un’eventuale dichiarazione di omosessualità dei propri figli, con dichiarazioni “sangue del mio sangue”, “l’amore è solo uno” e “dei figli si accetta tutto”.
Una minor percentuale preferirebbe avere figli “normali” con reazioni di stupore e distacco, facendo emergere un rifiuto verso questo mondo che da sempre caratterizza l’essere umano.