ORTORESSIA- Un benessere patologico

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L’ortoressia è un disturbo alimentare in aumento.
Siamo costantemente bombardati di informazioni su ciò che fa bene o fa male alla salute, sugli alimenti “buoni” e “cattivi” e sui rischi che corriamo scegliendo o meno certi prodotti.
Non c’è quindi da meravigliarsi se il rapporto con il cibo si sia fatto sempre più complesso e, a volte, problematico. Recentemente i mass-media e gli specialisti del settore dell’alimentazione hanno segnalato la diffusione di un nuovo disturbo, chiamato Ortoressia Nervosa (ON).Quanto è diffusa l’ortoressia? Come si può misurare e riconoscere? Puo’ essere considerata una vera propria patologia? Quanto è pericolosa?

Ascolteremo in merito l’opinione della dott.ssa Francesca Fiore.

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Ortoressia: origine del nome, oggi sempre più persone in Italia, ossessionate dal benessere, accusano un disturbo del comportamento alimentare definito Ortoressia.
Utilizzato per la prima volta nel 1997 dal dietologo americano Steven Bratman, il termine ortoressia (da orthos: giusto, corretto; e orexis: appetito) descrive l’ossessione patologica riguardo al consumo di cibi sani e naturali, che si manifesta principalmente con comportamenti ossessivi riguardanti la selezione, la ricerca, la preparazione ed il consumo degli alimenti.

Steven Bratman, fisico e dietologo si definisce lui stesso un ex ortoressico. I libri principali da lui scritti sono: The Alternative Medicine Sourcebook, The Alternative Medicine Ratings Guide,  the professional text Clinical Evaluation of Medicinal Herbs e Other Therapeutic Natural Products.

 Un malessere recente, Questo disturbo si è sviluppato solo verso la fine degli anni Novanta, perchè le abitudini alimentari degli individui sono cambiate. L’industrializzazione ha portato a un progressivo aumento della produzione di cibi e nel mercato si è data, ultimamente, sempre più importanza alla quantità piuttosto che alla qualità. La natura delle ossessioni in questo disturbo non riguarda la forma corporea o il peso, ma piuttosto la purezza degli alimenti. Questo comportamento, prevedendo una dieta eccessivamente  restrittiva e compulsiva, può sfociare in anoressia o bulimia.

Cosa comporta l’ortoressia?
Insoddisfazione affettiva e isolamento sociale sono dovuti alla persistente preoccupazione riguardo al mantenere le regole alimentari autoimposte e portate all’eccesso.
L’ossessione riguardo il controllo sulla provenienza del cibo rende impossibile andare al ristorante o accettare un invito a cena da amici. Con il passare del tempo, la gamma alimentare consumata diviene sempre più ristretta e la qualità del cibo arriva ad essere più importante dei valori morali, delle relazioni sociali, dell’attività lavorativa e della vita affettiva, minando il funzionamento globale ed il benessere dell’individuo.

Come curarla, la cura si è trovata nella  psicoterapia cognitivo-comportamenteale. Attreverso un percorso educativo si insegna  alla persona a mangiare bene, senza che questo costituisca un’ossessione, lavorando non solo sul soggetto ortoressico, ma anche  sull’ambiente che lo circonda.

Riconoscere le fasi dell’ortoressia: Quiz

1)Spendi più di 3 ore al giorno riflettendo sulla tua alimentazione?
2) Pianifichi i tuoi pasti diversi giorni prima?
3) La possibilità che i cibi che assumi ti facciano ingrassare è sempre più importante del piacere di mangiarli?
4) Lo stato di ansia nella tua vita è aumentata da quando hai riflettuto sulla tua alimentazione?
5) Sei diventato più severo con te stesso nei confronti del tuo comportamento quotidiano e alimentare?
6) La tua autostima aumenta quando ti alimenti in modo corretto?
7) Hai eliminato radicalmente diversi cibi che ti piacevano in favore di cibi più salutari?
8) Ti riesce più difficile mangiare fuori casa, in ristoranti diversi?
9) Ti senti in colpa quando non mangi in modo corretto?
10) Ti senti in pace con te stesso e in pieno controllo quando mangi in modo corretto?

 

 

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