Ancora una volta a Milano l’inquinamento ha superato il livello di sicurezza previsto dalla legge, rendendo così necessaria l’attuazione delle misure anti inquinamento previste dal protocollo. Dal 9 al 11 Dicembre infatti i milanesi hanno potuto usufruire di mezzi pubblici gratuiti, abbonamenti BikeMi e sono programmate riduzione di gradi e ore del riscaldamento. Ma tutto questo è sufficiente?
Norme anti inquinamento
Ogni anno Milano è al centro di polemiche riguardo al pericolo inquinamento, e ogni annole soluzioni messe in atto sembrano insufficienti e provvisorie.Inoltre i rilevamenti dell’ARPA sembrano dare ragione ai detrattori dell’area C, fortemente voluta dalla giunta Pisapia.
Quest’anno, dopo i 10 giorni di margine previsti dalla legge per il superamento dei livelli di pm10 nell’aria, sono state attivate le misure previste dal Protocollo di collaborazione tra la Città metropolitana di Milano e i Comuni del territorio, che prevedono i mezzi pubblici gratis per tutte le persone che portano i figli con meno di dieci anni a scuola, abbonamenti BikeMi gratis, blocco totale dei diesel fino all’Euro 3, incentivi per la riduzione di temperatura e durata negli impianti di riscaldamento, e successivamente la validità giornaliera e su tutti i mezzi del biglietto per corsa singola.
Inquinamento: i pericoli
Tuttavia se nulla viene cambiato, Milano rischia di diventare, entro quindici anni, una delle città più inquinate d’Europa, secondo quanto dicono le analisi dell’International institutefor applied systems analysis. Neppure le conseguenze sono da sottovalutare: secondo le stime Milano conta la metà dei morti per malattie riconducibili all’inquinamento di tutta la Lombardia, con dati in contrasto tra i 5000 e i 200, ma che contribuiscono comunque a rendere l’Italia la prima in Europa per morti da inquinamento. Questi dati hanno spinto il Codacons a minacciare di denunciare Pisapia e Maroni per non aver rispettato le norme imposte, ma ci sono proposte concrete per il futuro? Oppure siamo impotenti di fronte a questo minaccia?
Le possibili soluzioni
Sicuramente le soluzioni devono essere preventive e definitive, in modo da non rimandare il problema ma risolverlo. Una possibilità è sicuramente la riduzione del numero delle caldaie a gasolio nella città, 3000 rilevate, per far spazio al metano, molto meno inquinante, attraverso incentivi che spingano i privati. Si potrebbe concentrarsi sul potenziamento dei mezzi che convergono su Milano, oltre che a quelli cittadini, così da invogliare i pendolari ad abbandonare la macchina. Inoltre sono necessari controlli approfonditi per ogni norma emanata, così che sia rispettata e fatta rispettare. In definitiva qualsiasi iniziativa venga presa è necessaria la collaborazione tra Comune e privato, evitando le misure palliative e facendo responsabilizzare i cittadini, cosicché il rispetto dell’ambiente diventi una scelta e non un’imposizione.