Quando si parla di innovazione sociale, non basta avere una buona idea, bisogna sapere come realizzarla: ecco perché scegliere Mepis.
Noi vogliamo aiutare i practitioner a costruire sistemi e tools utili per gestire questa nuova realtà in espansione.
Gli elementi di valore del corso:
- Partire da case histories e concludere con uno stage in azienda, per avere un approccio pragmatico alle teorie sull’innovazione sociale e per contestualizzarle in un’esperienza concreta.
- Analizzare e approfondire il rapporto con il rischio e l’errore. Se si fa innovazione, il margine di fallimento è alto per definizione. Come ci si rapporta con questo? Come si impara dai propri fallimenti e da quelli altrui? Come si minimizza l’impatto del fallimento imminente?
- Offrire una proposta formativa che preveda la presenza costante in aula di coach esperti che possano sostenere e guidare il lavoro dei corsisti.
- Costruire classi che rappresentino opportunità di rete, per garantire una una formazione che nasca da case studies e produca esperienze innovative a partire dall’aula stessa.
Grazie a questi strumenti è possibile acquisire competenze spendibili in una realtà sempre più in crescita e in cui si muovono player importanti: Ashoka Italia ed i suoi change makers; i grossi aggregatori di imprese sociali che stanno lavorando su ibridi profit/no profit (come CGM, Confcooperative, Legacoop, e altre organizzazioni); le Fondazioni bancarie come Cariplo che lavorano sull’innovazione nel welfare, nella cultura, nell’ambiente; le Università (come l’UPO o Tor Vergata) ed i centri di ricerca (come Aiccon o Euricse) che stanno moltiplicando le loro proposte e ricerche; l’Unione Europea, lo Stato, alcune Regioni che stanno supportando l’innovazione sociale nel costruire incubatori ed acceleratori ma anche nel riconoscere nuovi soggetti (B corp, Imprese sociali, startup a vocazione sociale); le Banche ed i Venture Capitalist che stanno costruendo prodotti per sostenere le organizzazioni che si occupano di innovazione sociale.