Ercole Visconti : Cinematographer autodidatta

Intervista a Ercole Visconti docente di fotografia della Scuola 

Si definisce un Cinematographer autodidatta: “Non ho frequentato scuole. La scuola di cinema negli 60 non godeva di grande fascino”.

Come ti sei avvicinato alla fotografia e qual è stato il tuo percorso da direttore della fotografia ?
Mi sono avvicinato alla fotografia in modo casuale, ho iniziato perché ho conosciuto uno dei maestri Luigi Baldi, che mi ha insegnato a credere in me stesso e nelle mie capacità. Non sono una persona competitiva .Con lui non avevo paura di chiedere, mi ha reso sicuro . Sono un autodidatta, non ho frequentato scuole. La scuola di cinema negli 60 non godeva di grande fascino. Gran parte delle persone che gravitavo nell’ambito della fotografia cinematografica a Milano erano approdati a questo lavoro attraverso un percorso personale.

Direttore della fotografia Ercole Visconti sul Set cinematografico
Direttore della fotografia Ercole Visconti sul Set cinematografico

Perchè hai deciso di investire tutto su questo settore?
Non tutto ma gran parte. Divido sempre il lavoro dal mestiere. Mi è interessato perché quando ho trovato la mia tranquillità interiore, ho capito che questo lavoro ti da un sacco di possibilità di spunti e di sguardi.
Con il cinema si impara a guardare l’arte, i momenti di visione , i momenti interpretativi che la luce un colore ti stimola a guardare e interpretare.

Le prime sconfitte o delusioni. Ne hai avute? Se si, in quale momento della tua carriera sono arrivate?
Non sono mai stata una persona competitiva pertanto non ho mai dato spazio a questo tipo di sensazioni.

Le soddisfazioni più belle che hai avuto? Una delle mie più belle soddisfazioni l’ho avute da docente. Quando ho scoperto che un gruppo di studenti mi aveva dedicato su facebook un fan club. Per me è stato un riconoscimento del mio lavoro. Ad oggi mantengo ancora contatti con i mie ex studenti e con alcuni ho realizzato dei progetti insieme. E’ un piacere vedere loro che vanno avanti con il loro lavoro, che fanno delle cose belle e riconosciute nel mondo del lavoro.

Quali sono, a tuo avviso, le problematiche del tuo settore?
Troppi amano autodefinirsi Direttore della fotografia . Questo ruolo legato all’immagine è un percorso lungo che ha un sacco di ostacoli. Bisogna fare molta attenzione agli strumenti con cui si lavora ma anche al tipo di lavoro che si va a fare .La cultura visiva è fondamentale. Oggi con l’era digitale e con i nuovi strumenti di ripresa e di montaggio è un ripetersi di immagini già viste e c’è il rischio di una scarsa personalizzazione delle propria creatività Questo tipo di fotografia che io definisco transgenica, non è assolutamente reale anzi forzata da progetti post produttivi.

La tua esperienza da docente e perché hai deciso di insegnare
Non ho deciso io è stato il mio maestro a convincermi, ora insegno da 27 anni. Ed è un esperienza molto bella perché doni agli altri tutta una serie di tue sensazioni. Devi creare delle pulsioni. E’ un lavoro a tutto campo che ti permette fa spaziare in tutto.

Elisabetta Calafiore

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