Il ’44 e gli operai alfisti deportati

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Lo SPI di Portello e il Comune di Milano ricordano gli operai alfisti che, nel 1944, furono deportati nei campi di sterminio nazisti a causa degli scioperi e delle rivolte scoppiate in tutta l’Italia del Nord.

La storia. Durante l’offensiva nazi-fascista contro i partigiani la situazione sociale dell’Italia era allarmante. A partire dagli anni venti, Mussolini, con i suoi uomini, puniva ogni ribellione e disobbedienza con l’arresto; dopo l’alleanza con la Germania di Hitler, queste persone furono anche deportate nei campi di sterminio tedeschi. Da Milano partirono cinquantaquattro mila persone, molte delle quali perdendo le loro vite nelle camere a gas o nei forni crematori. Nella primavera del 1944 gli operai dell’Italia del Nord, esausti della dittatura fascista, decisero quindi, di riunirsi e di combattere per i loro diritti. Il risultato fu quello di vedere migliaia di operai deportati nei campi di sterminio nazisti dove decine di loro persero la vita.

L’iniziativa. L’intento, che nasce da un’idea dello SPI di Portello e del Comune di Milano, punta a ricordare gli operai dell’Alfa Romeo che, insieme ad altri operai nel 1944, furono deportati, nei campi di sterminio nazisti, a causa delle rivolte e degli scioperi scoppiati in tutto il Nord Italia. Oggi, a settant’anni da questa storia, attraverso questo “Percorso alla memoria del lavoro”, si è deciso di commemorare le loro vite tramite l’intitolazione di vie, ceppi storici, posti nella zona della fabbrica, e lo spostamento, nel parco “Portello”, della statua “L’uomo libero” di Mario Robaudi.

L’iter burocratico. Le due istituzioni, Comune e SPI, con l’aiuto di altre numerose associazioni locali, hanno iniziato la loro attività a partire da una raccolta firme e da una mostra fotografica sulla storia della fabbrica dell’Alfa Romeo del Portello. Ora la procedura, per raggiungere l’obiettivo, sta andando avanti a vele spiegate. Il Consiglio di zona 8 si è più volte incontrato con l’ex assessore alla cultura Boeri e il sindaco Pisapia. Nei prossimi mesi potrebbe avvenire l’inaugurazione delle vie e il posizionamento dei ceppi storici.

 

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