Cultura fai-da-te a Milano

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Mesopotamia: quando l’ufficio diventa un simposio sull’arte contemporanea

A Milano c’è chi la cultura se la fa da sé, tra le mura del proprio studio. Si chiama  Mesopotamia ed è un’idea di due giovani professionisti della comunicazione, Alessandro Nassiri Tabibzadeh, fotografo e videomaker, e Matteo Zarbo, esperto di grafica. Mesopotamia perché si trova nella terra di mezzo: quella tra i due Navigli. E quella tra studio privato e, una volta al mese, laboratorio d’arte aperto al pubblico, dove incontrare artisti ed esperti del settore.

Tra i tanti ospiti in calendario il noto curatore Roberto Pinto, fresco di pubblicazione con A che cosa serve scrivere, un saggio sulla funzione della scrittura all’interno del mondo dell’arte. Quando non è un semplice ufficio, Mesopotamia apre le porte ai milanesi per consumare momenti di approfondimento sull’arte contemporanea, lontano dalle accademie e dai circoli chic. Niente tessere o biglietti per i partecipanti, e siccome non di sola cultura vive l’uomo, nel rispetto della migliore tradizione, il convivio termina con tarallucci, vino e altri manicaretti.

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