La polizia torna all’università

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Erano moltissimi anni che questo episodio non si verificava: l’ingresso della polizia all’interno dell’università. Il rettore ne ha autorizzato l’intervento al seguito dello sgombero della libreria EX CUEM. Gli agenti sono intervenuti brutalmente contro un gruppo di studenti che protestava per la decisione di chiudere lo spazio.

di Antonio Frascella

Una legge dice che in Italia la polizia infatti non può intervenire all’interno degli atenei se non esplicitamente autorizzata dal rettore in situazioni di estrema necessità.
Cos’è successo all’Università Statale di Milano?
La CUEM è stata per moltissimi anni la più importante libreria dell’ateneo. Nata dai movimenti studenteschi degli anni ’60, ha dichiarato fallimento poco più di un anno fa.Così, un gruppo di studenti ha deciso di avviare il progetto EX-CUEM, riutilizzando gli stessi spazi della storica libreria e cambiandone i meccanismi di gestione. L’EX CUEM, infatti è caratterizzata da una forma di gestione assembleare partecipativa e aperta a chiunque. Gli spazi sono stati messi a disposizione di vari progetti degli studenti quali una sala prove e un cineforum. Al suo interno i libri sono venduti allo stesso prezzo di acquisto dall’editore ed è stato creato un archivio digitale di appunti e dispense. In un anno l’EX CUEM è diventata un punto sempre più centrale per la sua unicità all’interno dell’ateneo mettendone in discussione molti aspetti.
La mattina del 6 Maggio però, gli studenti hanno trovato una spiacevole sorpresa: al posto della libreria c’era un surreale paesaggio lunare, il pavimento completamente divelto e pieno di crateri, la libreria completamente svuotata e l’impianto elettrico mancante.
Nel fine settimana, infatti, il rettore ha delegato alcuni operai ad eseguire quest’operazione ad università chiusa. Così, gli studenti, accortisi di quanto avvenuto, hanno subito lanciato la mobilitazione per lo stesso giorno.Tutto il materiale della libreria è stato spostato nell’atrio, in attesa di una soluzione e si è svolta un’assemblea culminata con l’occupazione temporanea di un’altra aula.
Verso il tardo pomeriggio un gruppo di studenti, rimasto a presidiare lo spazio, ha ricevuto la spiacevole sorpresa da parte del rettore.
Come si può notare dai video caricati su youtube da alcune persone presenti (http://www.youtube.com/watch?v=e3jt5ldeYd0); la polizia ha compiuto una manovra “a tenaglia”, chiudendo gli studenti contro il muro da due lati e manganellandoli senza lasciare a nessuno vie di scampo.
Qualche accenno di risposta è stato tentato da alcuni ragazzi, ma è stato vano, vista l’evidente sproporzione di numeri e forze.
La polizia è tornata all’università dopo moltissimi anni e lo ha fatto in maniera dura e decisa. Qualcosa è cambiato nella gestione di queste situazioni e il rettore si è assunto la responsabilità di quest’azione: ad un ragazzo è stato rotto un braccio, una ragazza è finita in ospedale e molti altri studenti sono rimasti contusi.

Oggi, a seguito di un’altra assemblea un corteo spontaneo si è snodato per le vie del centro e la libreria EX-CUEM è stata rioccupata. I ragazzi hanno iniziato, a spese loro, i lavori di ristrutturazione.
Alla provocazione della Digos che voleva impedire agli studenti di portare i libri all’interno, e al tentativo della polizia di entrare, per il secondo giorno consecutivo, all’interno dell’ateneo, è seguita una decisa presa di posizione da parte dei manifestanti che ha bloccato l’accesso agli agenti ed era pronta ad autodifendersi in caso di un’altra azione violenta.

 

 

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