In vacanza a NewYork ho avuto l’onore di incontrare, in un piccolo Caffè a Central Park, un pilastro del cinema contemporaneo: Woody Allen. Era seduto solo, in compagnia di una tazza di tè e di una copia del “Post” del giorno, perciò mi sono avvicinato a lui per presentarmi. Come ha saputo che studiavo cinema alla Scuola di Milano ha accettato un’intervista inerente il suo ultimo lavoro, “Magic in the Moonlight“.

Il film narra una storia d’amore legata dalla magia, ha mai pensato una carriera da mago?
Anche questa volta lei non reciterà, come si è trovato a lasciare il ruolo di protagonista all’attore Colin Firth?
Oltre alla regia lei si occupa anche della sceneggiatura di ogni suo film, perché?
All’alba dei 79 anni continua a girare un film all’anno, non avrebbe voglia di prendersi un anno sabbatico?
Grazie ad internet ed i diversi social il rapporto artista/pubblico è divenuto molto più diretto,cosa ne pensa a riguardo?
Con l’arrivo del digitale la pellicola è ormai uscita di produzione,la rimpiange?
Quale film consiglia per iniziare a conoscere il regista newyorkese Woody Allen?