Come ogni anno a Perugia si è tenuto il Festival Internazionale del giornalismo, giunto alla sua XI edizione. Una settimana di incontri e workshop dove si ha parlato del presente e del futuro dei media, di tecnologie e di diritti civili .Uno dei temi al centro del dibattito quest’anno è stato quello delle Fake news. Durante il festival si è riflettuto sull’informazione, sull’influenza di media e social media e su come queste notizie false possano cambiare l’opinione pubblica su temi idi portata globale, come per esempio è accaduto per il referendum della Brexit o la vittoria di Donal Trump.
I grandi temi del Festival internazionale del giornalismo
Il Festival Internazionale del Giornalismo è un evento che permette ai professionisti e non di incontrarsi e di confrontarsi sui vari modi di fare informazione, costruendo racconti provenienti da diverse parti del mondo e coinvolgendo gli studenti e i giornalisti all’inizio della loro carriera.
Si è parlato dell’America di Trump, della Turchia di Erdogan e della libertà di informazione sotto attacco, dell’Europa al bivio con Brexit e del forte tentativo rischio che rappresentano oggi le Fake News in una presunta era della post-verità.
Si è parlato anche della crisi migratoria dall’Africa, del terrorismo nel Medio Oriente. Al Festival si è data una particolare attenzione anche alla cyberwarfare, un modo per fare la guerra con il computer che può colpire chiunque, dovunque e in qualunque momento.
Programma del Festival –
Durante il programma son stati quattro i talk al centro dell’evento: Facebook, la Siria, Trump, i whistleblower, termine utilizzato per indicare una persona che all’interno dell’ambito lavorativo di un azienda, rileva una possibile frode, pericolo o un possibile rischio che possa danneggiare i clienti.
Tra i principali relatori stranieri Mark Thompson, presidente e amministratore delegato della New York Times Company, Mohamedou Slahi arrestato per errore e detenuto in cella d’isolamento a Guantanamo per 15 anni senza nessuna accusa. Richard Colebourn, direttore della redazione del Medio Oriente di BBC News, ha dimostrato come sia importante spiegare con un determinato linguaggio una situazione come quella in Israele e Palestina.
Particolarmente affollato l’intervento di Aine Kerr , che dirige le partnership giornalistiche a livello mondiale e supervisiona i servizi giornalistici di Facebook. La Kerr ha esaminato le soluzioni tecniche per consentire alle redazioni di lavorare con i social network. Durante l’incontro è intervenuto anche Emiliano Fittipaldi, giornalista dell’Espresso,che ha spiegato i trucchi e i segreti che gli hanno permesso di scrivere alcune delle inchieste più importanti degli ultimi anni . Tema dell’inchiesta “Da Vaticano a Raggi”
I numeri del festival-
Al Festival hanno partecipato circa 200 volontari tra studenti e aspiranti giornalisti e circa 600 relatori provenienti da 44 paesi diversi e si sono alternati tra i 287 eventi che si sono svolti in diversi parti della città, tra incontri, dibattiti, talk, interviste, serate teatrali, premiazioni, presentazioni di libri, workshop. Da quest’anno, vista la forte influenza dei social anche nel campo giornalistico, Facebook è diventato uno degli sponsor del Festival del giornalismo, oltre a Google, Amazon ed Eni .