L’influencer marketing è la strategia pubblicitaria del 2017. Solo quest’anno su Instagram sono stati investiti più di un miliardo di dollari in collaborazioni pubblicitarie, destinate ad un pubblico mirato grazie ad uno strumento intelligente: la figura dell’influencer. Come funziona questo potente ma delicato ruolo? Abbiamo chiesto un’opinione all’influencer di Instagram Marco Montefusco.
Cos’è un influencer?
E’ un utente con una sua personale community di followers, di solito un numero che supera il migliaio, che crea contenuti in grado di generare molte “interazioni” e che viene definito affidabile e credibile. Quando una persona segue un influencer si instaura un rapporto di fiducia sui contenuti, in particolare su quelli promossi e sui brand pubblicizzati, proposti all’influencer dalle stesse aziende.
Perché l’influencer marketing?
Secondo uno studio condotto da Annalect e Twitter, il 40% delle persone che hanno acquistato un prodotto online lo hanno fatto dopo aver visto quel prodotto utilizzato da un influencer. La piattaforma di advertising RhythmOne ha scoperto che per ogni dollaro di campagna di influencer marketing, l’EMV è di 9 dollari e 60, producendo un ROI del 960%. Oggi la gente preferisce acquistare un prodotto consigliato da un amico, un familiare o appunto da un influencer, piuttosto che un altro prodotto che viene pubblicizzato su vasta scala. Le aziende possono, grazie ai social, raggiungere un gruppo di persone più mirato e adatto all’articolo che intendono vendere, e possono farlo con un rientro positivo.
E l’influencer?
“marcomount“, nome utente di Marco Montefusco, lo definisce un ruolo molto delicato, in quanto di importanza fondamentale è la fiducia che l’utente ripone nei confronti del suo influencer, dall’altra parte il “brand” che chiede di essere sponsorizzato in un certo modo. Compito del vero utente influencer è quello di mantenere la “sincerità” nei confronti degli utenti, pubblicizzando solo prodotti di cui lui stesso farebbe uso.