Da sempre le nonne italiane vietano ai nipotini di fare il bagno dopo mangiato. Ma perché lo fanno? Ci sono dei pericoli reali oppure è solo un pretesto per poter prendere in pace il sole del mezzogiorno?
COSA SAPPIAMO DELLA CONGESTIONE
Nei manuali medici non compare il termine tecnico ‘’congestione’’ e in alcuni paesi stranieri non esiste alcun vocabolo in grado di descrivere il fenomeno. Però sulle spiagge italiane, nel primo pomeriggio, i locali sono tutti ammassati sotto gli ombrelloni e il mare ospita solo bambini tedeschi. Le nostre paure forse sono semplicemente dettate dall’ignoranza, per cui per prima cosa diamo una definizione alla congestione: si tratta del processo attraverso il quale le risorse dell’apparato digerente vengono dirottate, causando un blocco intestinale.
LE CAUSE ‘Non fare il bagno dopo mangiato, se non vuoi prenderti una congestione’
L’affermazione della nonna non è di per sé sbagliata, ma solo incompleta. Non è il semplice contatto con l’acqua, infatti, a poter essere causa di congestione, ma lo sbalzo termico tra il corpo e l’ambiente circostante. Se l’acqua è fredda infatti, il sangue defluisce dall’apparato digerente per regolare la temperatura corporea. Anche uno sforzo fisico probante, in cui le risorse convogliano verso i muscoli, o un’intensa attività intellettuale, in cui invece affluiscono al cervello, possono quindi essere causa di congestione. Ma se attività fisica e cerebrale possono portare alle stesse conseguenze, come mai non sentiamo mai una nonna vietare al nipote di fare i compiti dopo mangiato?
I SINTOMI ‘Tuo zio Gianni era grande e forte, ma ha bevuto una birra ghiacciata ed è morto’
In realtà la congestione si manifesta solitamente con dolori addominali, nausea, vomito, fino ad arrivare a forti emicranie e annebbiamento della vista con possibile perdita dei sensi. La morte per congestione è una conseguenza assai remota, per di più spesso confusa con la morte per annegamento a seguito di congestione. Il consiglio è quindi di rimanere comunque vicino alla riva, e quando si accusano i primi sintomi, uscire dall’acqua e tornare sotto l’ombrellone.
PREVENZIONE ‘Mangia leggero… e poi comunque, aspetta almeno tre ore!’
Mangiare leggero naturalmente velocizza il processo digestivo, che comunque non rispetta orari canonici ma può variare da persona a persona. Sul leggero poi ci sarebbe da aprire una larga parentesi: ovviamente è preferibile il consumo di carboidrati piuttosto che di grassi e proteine, ma al contrario di quanto si possa pensare, le verdure bollite (spinaci, carote, crauti, lenticchie, cavoli) possono essere gli alimenti di più difficile digestione. Premesso poi che sono da evitare alcolici e bevande gelate, il miglior modo di prevenire una congestione è quello di evitare il contatto con ambienti troppo freddi (al contrario di quanto si pensi, è molto più probabile che si verifichi in montagna piuttosto che al mare), e sforzi fisici e psichici intensi.
LA CURA ‘Mettiti al caldo che passa tutto’
Qui la nonna si sbaglia in pieno. Il congestionato non deve stare al caldo, anzi, deve sudare il meno possibile. è preferibile metterlo in posizione supina, tenere le gambe sollevate, e porre un panno umidificato sulla sua fronte. Nei casi più seri è necessario contattare i soccorsi, mentre in quelli più lievi, la nonna può finalmente aiutare, preparando una tisana calda in grado di reintegrare le risorse disperse dalla sudorazione e sedare i crampi allo stomaco.
MA ALLORA, HA RAGIONE LA NONNA?
Come al solito la risposta sta nel mezzo e la prima nostra arma per contrastare la fantomatica congestione è il buonsenso. Possiamo tranquillamente fare il bagno dopo mangiato, purché ci assicuriamo che l’acqua non sia ghiacciata e non ci spingiamo troppo al largo.
Per cui, quest’estate in spiaggia, prendete vostra nonna per la mano e fate un tuffo insieme a lei!
Marco Doodle Masperi, Adriano Roncari