SOCIAL OGGI – LA DOPPIA VITA

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In un mondo sempre più interconnesso, i social stanno influenzando inevitabilmente il nostro modo di vivere, prendendoci tempo ed attenzione. La curiosità, il desiderio di condividere e di socializzare, sono solo alcuni fattori che spingono l’utente a volersi connettere. E chi non è iscritto è “fuori dal mondo”. Cosa ne pensa la gente dei social? In particolare quali sono gli aspetti positivi e quali quelli negativi di questa enorme diffusione?

Era il 1968, quando il sociologo Marshall McLuhan espresse il concetto di villaggio globale, un mondo interconnesso in cui la comunicazione non ha limiti di spazio e tempo. Ad oggi quella dei social network è diventata una vera e propria esperienza quotidiana,  comunicare con una persona dall’altra parte del mondo è a portata di pollice.

I dati parlano chiaro

Nel 2017 più della metà della popolazione mondiale è connessa quotidianamente da uno smartphone. 4 miliardi di persone utilizzano internet, il 30% in più rispetto al 2016, con un tempo medio speso di due ore e 20 minuti al giorno.

Se da una parte l’implicazione che oggi i social hanno sul business e sull’economia può essere considerato un fattore positivo (basti pensare allo sviluppo dei publisher e dei brand, alla comodità con cui è possibile usufruire dei vari contenuti), dall’altra si accusa una perdita di contatto con la realtà: il modo e il luogo in cui questi social vengono utilizzati ha dato via a una serie di problemi “nuovi” a cui l’uomo sta prendendo a mano a mano provvedimenti.

social

I Social Network

Legge e social

Si fanno largo a fatica nuove legge sulla Privacy sui contenuti pubblicati, di cui l’utente è responsabile ben sapendo che tutto ciò che viene caricato sul web non si può più cancellare.

E che dire dell’utilizzo dei telefonini sul posto di lavoro, a scuola o mentre si è alla guida?

Finché la crescita dei social registrerà dati positivi resteremo ancora in un periodo di passaggio, sull’uscio del villaggio globale completo ma ancora senza regole e controlli. Prima di allora è nostra responsabilità fare buon uso di questo grande potere ancora sconosciuto.

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