27 dicembre: il 2018 si conclude per l’Indonesia con la minaccia di una catastrofe naturale per l’attività dell’Anak Krakatau.
Il vulcano, dopo aver causato lo tsunami del 22 dicembre scorso, minaccia di eruttare ancora. Il Centro per il Contenimento Disastri Geologici ha alzato il livello di allerta da 2 a 3 (su una scala in cui il massimo è 4).

Il vulcano Anak Krakatau
Il pericolo di nuove eruzioni
L’attività dell’Anak Krakatau, dall’indonesiano “figlio del Krakatoa”, lascia presagire che le eruzioni non siano finite. Nell’ultima settimana il vulcano, situato nello Stretto della Sonda, ha perso due terzi del suo volume ed altezza, a seguito di eruzioni esplosive, le stesse che hanno fatto precipitare nel mare 180 milioni di metri cubici di materiale roccioso, con la conseguente enorme onda killer.
Le misure di sicurezza per residenti e turisti dell’Indonesia
Le autorità indonesiane hanno esteso a 5 chilometri l’area di sicurezza intorno al sito, vietando l’accesso a residenti e turisti, esposti al rischio di essere colpiti da
materiale piroclastico, come lapilli o ceneri. Gli aerei, che normalmente passerebbero intorno al vulcano, sono stati costretti dall’aviazione civile a cambiare rotta. La situazione è aggravata dal periodo natalizio, alta stagione del turismo in Indonesia.

I danni nello Stretto della Sonda
Lo tsunami del 22 dicembre
La paura maggiore resta quella di un altro tsunami, come quello che ha travolto la costa tra Java e Sumatra, causando 429 vittime, 7200 feriti e 40000 sfollati. Le ricerche dei 130 dispersi e l’aiuto dei sopravvissuti con cibo, acqua potabile e medicinali sono ostacolate dalle piogge torrenziali, che stanno causando gravi inondazioni. Una situazione “ancora molto complessa”, come l’ha definita Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia. Tra gli sfollati, molti bambini, bisognosi di assistenza medica e psicologica e, soprattutto, di un aiuto per ricongiungersi ai genitori. Per l’Indonesia si tratta della terza catastrofe naturale del 2018: dopo una serie di terremoti sull’isola di Lombok e un enorme tsunami a Palu, sull’isola di Sulawesi.
Uno dei più pericolosi vulcani al mondo
Il Krakatoa è conosciuto principalmente per la sua violentissima eruzione del 1883, la quale generò tramonti rossi, pioggia di pietre pomici ed un maremoto di 40 m. Persero la vita 36000 persone. Le eruzioni tipiche di questo vulcano sono dette freato-magmatiche: in seguito al contatto del magma con l’acqua, in questo caso dell’Oceano, hanno origine forti esplosioni. Il boato dell’eruzione si sentì dall’altra parte del mondo, con il più forte rumore udito sul pianeta in epoca storica (un’esplosione pari a 4 volte quella della bomba a idrogeno). L’isola vulcanica sul quale si trovava il Krakatoa esplose in quell’occasione, dando origine alle isole che ci sono oggi. Il centro eruttivo attuale è l’Anak Krakatau, formatosi nel 1928.

L’impatto dello tsunami del 1883
di Vernante Pallotti