Volontari della politica a Milano

Elezioni 2013: la militanza nei banchetti per la prossima tornata elettorale

Ultimi giorni di campagna elettorale. Nelle piazze e nei mercati di Milano e provincia spuntano come funghi gazebo corredati di bandiere e simboli. La gente comune si riunisce per far propaganda a favore del proprio schieramento politico sia per elezioni politiche che per quelle della Regione Lombardia. Sono prevalentemente persone dai 35 ai 60 anni a tenere viva la presenza nei banchetti. Ma anche molti pensionati che, sia perché attivi in passato, sia per senso di appartenenza, sia perché hanno più tempo, dedicano parte della loro giornata alla vita politica. Pochi invece i giovani che, come ha detto una signora ai nostri microfoni, “abbassano la testa” quando passano davanti agli stand improvvisati.


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Il ’44 e gli operai alfisti deportati

http://www.youtube.com/watch?v=l5Vli8jsSKI

Lo SPI di Portello e il Comune di Milano ricordano gli operai alfisti che, nel 1944, furono deportati nei campi di sterminio nazisti a causa degli scioperi e delle rivolte scoppiate in tutta l’Italia del Nord.

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Mesopotamia milanese

La doppia vita di un ricercato studio di comunicazione meneghino che si trasforma in conviviale ritrovo per appassionati e professionisti dell’Arte

E’ un piccolo e curato angolo della Milano di una volta quello che accoglie, fra i due navigli meneghini, i visitatori giunti alla ricerca di Mesopotamia, un semplice ufficio di cinque professionisti della comunicazione che, con cadenza mansile, da poco meno di un anno, per eventi specifici, alla presenza di ospiti d’eccezione, prende la forma di un ritrovo conviviale per quanti siano interessati alle ultime novità dell’arte contemporanea.

Molteplici gli appuntamenti che si sono susseguiti nel corso della breve vita di questo spazio giovane e innovativo, ognuno che propone uno sguardo specifico sul complesso panorama dell’arte dei nostri giorni e su i suoi protagonisti: da Anna de Manincor e Martina Angelotti con le loro video-indagini sulle metropoli contemporanee a Cristina Baldacci e Marcella Vanzo e i loro dialoghi su arte e critica, fino all’ultimo evento realizzato in questi spazi, ovvero la discussione con Roberto Pinto sull’utilità della scrittura, dall’irriverente titolo di “A cosa serve scrivere?”

Ma qual’è il fulcro di quest’originale iniziativa, e quali i suoi obiettivi?
Ce lo spiega con semplicità Alessandro Nassiri Tabibzabeh, co-fondatore assieme a Matteo Zarbo di questo esperimento, quando ci illustra che “è un momento di approfondimento sull’arte contemporanea, ed è prevalentemente uno spazio temporaneo“, mentre il suo collega punta il dito sulla curiosità come motore principale che ha spinto i due creativi a cimentarsi in quest’impresa: “Volevamo avere un luogo dove poter ospitare artisti, dei curatori, degli storici, degli esperti d’arte che parlassero di quello che sta succedendo.