Milano – Negli ultimi quarant’anni il mondo del teatro ha accolto l’innovazione tecnologica, che ha drasticamente cambiato il modo di lavorare. I tecnici sono sempre stati all’avanguardia sulle nuove tecnologie. Abbiamo intervistato Nando Frigerio, direttore tecnico, light designer storico del Teatro Elfo Puccini e tra i più importanti rappresentanti milanesi nel suo campo. Abbiamo parlato dell’argomento anche con Giuseppe Marzoli, fonico e sound designer freelance, e con Francesco Frongia, regista teatrale e videomaker.
Netflix: scusate il ritardo!
Il 22 ottobre è sbarcato nel nostro paese Netflix, il portale per la visione in streaming di film e serie tv. Con più di 50 milioni di abbonati in tutto il mondo, si appresta a rivoluzionare anche il mercato italiano.
Le offerte di abbonamento, dopo un primo mese di prova, vanno da un minimo di 7.99 a 11.99 €, inferiori quindi a tutte quelle delle altre pay tv presenti nel nostro paese, e perfino più economica del canone Rai.
Cosa può impensierire allora l’espansione del colosso statunitense? Cambierà il modo degli italiani di guardare la televisione?
Steve Howls: chitarra e voce da Paderno Dugnano a Copenaghen
Occhi azzurri, capelli biondo cenere, perfetta padronanza dell’inglese. Sembra tutto fuorché italiano. Eppure Stefano Laruccia, in arte Steve Howls è, come si definisce egli stesso, un “ragazzo di periferia”, nato a cresciuto a Paderno Dugnano, in provincia di Milano.
Il crocifisso in aula: la polemica e la situazione nelle scuole multietniche
In seguito agli attentati di Parigi, molti esponenti politici hanno chiesto che venga esposto un crocifisso in tutte le aule scolastiche. Il quotidiano La nazione ha lanciato l’iniziativa “Presepiamoci”, che invita i ragazzi a condividere su internet le foto dei loro presepi. A Rozzano il preside di una scuola ha proposto la sostituzione del Natale con la Festa d’Inverno. In Italia è nato un acceso dibattito sulla difesa dei nostri valori e della nostra tradizione, mentre nelle scuole l’educazione religiosa è sempre più difficile da gestire. Sono in costante aumento le classi che ospitano la maggioranza di studenti stranieri. Cosa fanno i presidi e gli insegnanti di scuole multietniche per affrontare il problema?
Noexpo: “Così moriamo tutti”
“Così moriamo tutti ” : queste sono le parole a caldo di chi ha trovato, nel pomeriggio del primo maggio, la propria auto devastata dalla furia dei black bloc, durante gli scontri della annuale manifestazione mayday che ha avuto luogo a Milano il primo maggio. Il movimento noexpo, partito col tradizionale corteo da Piazza XXIV maggio, fino a quel momento sfilava tranquillamente per le vie del centro di Milano. Però la coda del corteo, che non aveva le stesse intenzioni pacifiche del resto dei manifestanti, ben presto lungo Corso Magenta, ha iniziato con atti di devastazione: vetrine di negozi sfondate, banche incendiate, auto prima deturpate e poi accese dalle molotov. I proprietari della auto parcheggiate in via Cardosso, via del centro di Milano, non hanno potuto fare altro che osservare passivamente la scena chiusi nelle proprie case, nella speranza che quell’inferno finisse al più presto.
Radiocity: la radio incontra Milano
La Fabbrica del Vapore di Milano apre le porte alla radio. Dal 13 al 15 marzo, infatti, si è svolta la prima edizione di RadioCity. Per tre giorni alcuni dei deejay più noti del momento hanno trasferito le loro trasmissioni nei locali della fabbrica e incontrato i loro ascoltatori.
L’evento ha inoltre ospitato il FRU – Festival delle Radio Universitarie, workshops e Meet the Media Guru che festeggia il suo decimo anno seguendo il tema “Future ways of living”.
Le vie d’acqua di Expo: collegamenti idrici problematici
L’acqua ad Expo potrebbe mancare se la stagione estiva risulterà essere eccessivamente secca e se l’acqua del Lago Maggiore rimarrà sul livello attuale. A dirlo è il presidente del consorzio Est Ticino Villoresi Alessandro Folli, in un intervista sulle rive del canale che trasferirà l’acqua dal Ticino alle vie d’acqua di Expo.
Museo Maga, i lavori sono finiti
Il recupero del Maga, seriamente danneggiato da un incendio il 14 febbraio 2013, è pressoché completo. Nei giorni scorsi il sindaco Edoardo Guenzani ha accompagnato i giornalisti negli spazi del Museo e illustrato gli interventi effettuati da Edil CO.RE.MA. A breve il ritorno alla piena operatività con la mostra Missoni, l’arte, il colore, il cui allestimento è in corso e che ha aperto i battenti il 18 aprile.
Fa’ la cosa giusta: il futuro è di chi lo fa
Fa’ la cosa giusta apre le sue porte a Fiera Milano dal 13 al 15 marzo, accogliendo tutte le realtà dell’economia solidale e del consumo critico.
Attesi 70.000 visitatori, oltre 700 espositori per una kermesse unica nel suo genere che riunisce associazioni, cooperative, aziende del terzo settore: dalla sharing economy all’agricoltura biodinamica, dalla cittadinanza attiva al turismo consapevole.
Un’opportunità per i visitatori di incontrare e conoscere le realtà italiane più attive nella costruzione di una nuova economia, che fa del km zero e della responsabilità sociale delle imprese il suo cuore pulsante. Non solo. Fa’ la cosa giusta è anche un momento di confronto e dialogo tra operatori del settore di costruire un nuovo modello di sviluppo, in grado di superare la crisi economica in atto. “Chi coglie questo momento di cambiamento, rinunciando alla quantità in nome della qualità” spiega un agricoltore siciliano “può salvare se stesso e gli altri dal declino”.
“Io, volontario per Expo”
«Avevano promesso migliaia di posti di lavoro. E, invece, i contratti non ci sono. I posti di stage, apprendistato, e gli incarichi a tempo determinato sono pochissimi. Si sente parlare solo di lavoro volontario». Ilaria, 21 anni, è una studentessa universitaria. Ha la voce ferma quando racconta la Milano di Expo. Una città che ai suoi occhi ha accettato l’evento solo per vedere un’inversione di rotta nella curva dell’occupazione. E che, invece, si è ritrovata di fronte a promesse non mantenute.
Non la pensa così, invece, Federico. Da poco maggiorenne, frequenta un liceo di Rho. Lui, Expo, se l’è praticamente vista nascere in casa. «Se non diamo fiducia a questo Paese non potremo lamentarci per il nostro futuro», spiega mentre guarda i lavori delle ruspe in lontananza. «Io non voglio fuggire, voglio dare il mio contributo perché questo paese torni a essere grande. Expo sarà un’occasione per dimostrarlo. Per far vedere prima di tutto a noi stessi che ce la possiamo fare a uscire dalla crisi».