Il 2014 è l’anno dei campionati mondiali di Lacrosse, che si svolgeranno a Denver nel mese di luglio. Tra le 40 nazionali partecipanti vi è la squadra maschile italiana, alla sua terza uscita mondiale, decisa a migliorare il 19° posto di quattro anni fa a Manchester. Le convocazioni, annunciate il 16 dicembre scorso, sono una testimonianza della crescita di questo sport in Italia. Se nel 2006 la maggior parte dei componenti erano nati al di fuori dell’Italia, quest’anno sono i giocatori italiani a guidare la squadra.
Il velo di Smog. Allarmante inquinamento atmosferico mondiale.
L’occhio umano possiede sterminate capacità di scorgere oggetti in lontananza. Riuscire a vedere la Luna, distante trecentomila km, pare a tutti una cosa normale, perché allora nelle città non si riescono a scorgere i paesi limitrofi o addirittura edifici che distano appena dieci km?
Per via dello smog.
Nella giornata del 12 gennaio 2014 la media giornaliera di PM10 (Materia Particolata, un insieme di particolati costituiti da polvere, fumo e microgocce di sostanze liquide denominato in gergo tecnico Aerosol) secondo la ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) Milano ha superato il limite giornaliero, 56 invece del massimo stabilito di 50, Meda 70 su 50, Monza 71 e Vimercate addirittura 79. Succede così ogni giorno, in tutta Italia e non solo, in America, Francia, Inghilterra, Spagna, Cina, Giappone. https://inlinea.provincia.mi.it/dati_ambientali/pm10/
La Barbie sgualdrina viste burka
Da domani nessuna bimba iraniana troverà nei negozi di giocattoli la bambola più riconosciuta internazionalmente: La Barbie.
Il motivo è chiaro. Bionda, occhi blu, trucco visibile e vestiti esplicitamente corti. Quindi il paese ha ordinato alla loro Polizia Morale da ritirare l’icona preferito della Mattel di tutti i negozi del territorio perché è un rischioso giocattolo che mette in pericolo gli alti valori puri islamici.
Già in 1996, s’intuiva che la scatola non veniva solo con una bambola se no con conseguenze culturali e sociali danneggianti ma fino il 2002 non inziaro a vedere il giocattolo come una immagine che poteva promuovere il desidero di un cambio di vestiti o mentalità per parte della donna islamica.
Apparentava un modello di donna sporco per loro: festaiola, alcolica, sessualmente aperta e indipendente. Questo stile (eccessivo e ingiustamente generalizzato) è supposto una ovvia contraddizione dei principi e regole a seguire della donna che risedeva sotto un burka. Poteva diventare una minaccia e creare polemica.
Per quello che per evitare turbazioni nel campo femminile, gli alti carichi del paesi hanno negoziato con la Mattel un nuovo modello di bambola più fedele a una vera donna islamica.Questa azione mostra quanto manca ancora per stabilire una uguaglianza tra donne di qualsiasi paese.
Se andiamo a chiedere a qualche bimba d’Iran capiremo subito la forte influenza religiosa che determina la sua crescita.
Era d’aspettare che la Mattel per evitare conflitti a livelli internazionali abbia accettato subito già che a la fine, come impresa di giocattoli tifa per i bimbi e non per pregiudizi religiosi o culturali.

Una ricente intervista con l’attuale presidente Michael deMorle mostra quanto è predisposto a questo nuovo proietto – Senza dubbi era ora di mostrare diversi tipi di donna, questo mondo non ha un unico modello femminile, per cioè era giusto disegnare con fedeltà una nuova bambola. Serebbe interesante pure fare un modello orientale più avanti visto che il peso religioso è meno-.
Un studio fatto giorni fa mostra che il 70% delle bimbe tra 5-12 anni preferiscono la nuova bambola per si similitudine. Mostrando questo dato la felicità delle nuove generazioni al ottenere un giocatolo che ripresenti loro stesse e no un esemplare di donna irreale e ambiguo.
Cannabis a Berlino.
Berlino, nel quartiere di Kreuzberg famoso per lo spaccio illegale aprirà il primo coffe shop, grande il consenso da parte dei cittadini stufi del degrado, “La politica di divieto degli ultimi decenni è fallita” con queste parole la verde Monika Herrmann spera di risanare il quartiere e aggiunge “E’ tempo di pensare a soluzioni inconsuete”.
La città si appresta a diventare la capitale europea per i giovani, tra concerti, eventi. Pronta in un futuro non troppo lontano ad aprire il primo coffe shop, dove si potrà comprare e consumare liberalmente cannabis e i suoi derivati, il municipio ha pianificato di aprire in un primo locale nella zona di Görlitzer Park già nota come punto di riferimento dello spaccio illegale di stupefacenti, molto mal tollerato dagli abitanti locali, in questo quartiere infatti non erano nuovi episodi di risse e disordini.
Attualmente la legge vieta il commercio di sostanze stupefacenti, cannabis compresa. Dal 1994 il possesso di modiche quantità non è punibile per legge. Per il Land di Berlino la modica quantità è calcolata in 15 grammi. C’è però un paragrafo della legge sui narcotici secondo cui il divieto di vendita per la cannabis potrebbe essere abolito se ci fossero fondati motivi scientifici, o un preciso interesse pubblico.
In un mondo dove sempre più paesi adottano la politica della legalizzazione, per combattere la criminalità, l’Italia sembra rimanere impassibile continuando la sua linea proibizionista, anche sé il 60 % degli italiani sarebbe favorevole a legalizzare le droghe leggere, intanto le mafie accumulano anno dopo anno un fatturato annuale di circa cinquecento miliardi di dollari solo col traffico di stupefacenti. Pare proprio che in Italia la battaglia per la legalizzazione continuerà per molto tempo anche se già è in vigore il disegno di legge N. 3034 art3,2 “Non sono punibili la coltivazione per uso personale di cannabis indica e la cessione a terzi di piccoli quantitativi destinati al consumo immediato, salvo che il destinatario sia un minore di anni sedici.”
Torino: polizia a Palazzo Nuovo
Torino, 4 dicembre. Alcuni giovani appartenenti al FUAN (Fronte Universitario d’Azione Nazionale) iniziano a distribuire volantini nell’atrio di Palazzo Nuovo, una delle sedi dell’università di Torino. Studenti di fazioni politiche opposte li attaccano, verbalmente e fisicamente, fino all’intervento delle forze di polizia: la violenza della carica è mostrata in un breve video, unica testimonianza certa. La polizia ha poi arrestato una ragazza dei centri sociali e uno studente spagnolo in Erasmus.
Giappone, approvata la legge sul segreto di Stato
Il 6 dicembre la Camera Alta del Governo giapponese ha approvato un provvedimento di legge sul segreto di Stato, che prevede un inasprimento delle pene per i responsabili di fughe di notizie pertinenti alla difesa, alla diplomazia, all’antiterrorismo e alla sicurezza. I critici temono che la legge possa essere usata per ostacolare le rivelazioni pubbliche e imbavagliare i media. Fra gli oppositori, molti hanno sollevato la questione legata al disastro nucleare di Fukushima… Continua a leggere
Milano , un museo a cielo aperto
Domenica 2 giugno in occasione della decima giornata europea di “Musei a cielo aperto” il Comune di Milano ha organizzato visite guidate al Cimitero Monumentale. Tra performance teatrali, concerti e passeggiate tematiche i milanesi riscoprono i tesori della loro città. Numerosi i turisti da tutto il mondo.
L’amore ai tempi di Facebook
Chi più tagga più ama? Secondo i risultati di una ricerca della Western Illinois University, i partners abituati a pubblicare foto della coppia o a taggarsi con frequenza nei rispettivi posts su Facebook, hanno relazioni più profonde, solide e romantiche. Un’abitudine come segno dei tempi che cambiano o svilimento dei sentimenti?
di Massimo Mapelli
Cosa ne pensano i milanesi? Vedi la vox
Italiani&sport: vince il divano
Secondo un’indagine dell’Eurobarometro gli italiani sono un popolo pigro. Solo il 3% della popolazione pratica regolarmente uno sport, dietro di noi solo Bulgaria e Grecia. Svezia Finladia e Danimarca i primi in classifica. Perche’ questa discrepanza tra i vari stati? Perche’ noi italiani non amiamo fare attivita’ fisica? Le scusa piu’ gettonate: poco tempo a disposizione, la scarsa propensione culturale a fare sport, la crisi economica che avanza.
di Giovanni Fogu
Cosa ne pensano i milanesi? Guarda la vox.
Mamma voglio il tuo cognome
L’Italia resta sempre il fanalino di coda nella parità tra uomo e donna. Non abbiamo ancora una normativa che consenta a una coppia sposata di trasmettere ai figli il cognome della madre assieme a quello del padre. L’Europa lo ha richiesto più volte al Parlamento italiano, ma questa richiesta non è stata ancora recepita. Diverse associazioni si stanno impegnando in questa lotta. Riusciranno le donne a ottenere la stessa dignità dell’uomo?
di Donato Semeraro
Cosa ne pensano i cittadini milanesi? Guarda la vox :





