Nei lager per aver scioperato

Il comune di Milano ricorda gli operai dell’Alfa deportati nel 1944

http://youtu.be/85wGhHqhbDI

Era il 1 marzo del 1944 e gli operai del nord, stanchi e provati dalla guerra, indissero uno sciopero generale di protesta contro il regime fascista. Mentre era in corso l’offensiva tedesco-fascista contro le formazioni partigiane, il Comitato di agitazione del Piemonte, Lombardia e Liguria aveva proclamò lo sciopero generale in tutta l’Italia occupata. Migliaia di lavoratori delle fabbriche del triangolo industriale scesero in piazza, forti della ritirata fascista, per rivendicare i propri diritti e il proprio disappunto. Nei giorni che seguirono la mobilitazione, centinaia di scioperanti vennero arrestati dalle SS e dalla polizia fascista, reclusi e, alcuni di loro, deportati presso i campi di concentramento nazisti di Germania e Polonia. Tra questi una quarantina di operai dell’Alfa Romeo, azienda automobilistica simbolo di Milano e del Portello, deportati a Mauthausen/Gusen. Soltanto cinque di loro riuscirono a ritornare a casa.

Milano sta cambiando la sua fisionomia ma vuole ricordare quegli operai che nel marzo 1944 pagarono con la vita il proprio impegno sindacale. Il Portello non vuole dimenticare. Lo SPI/CGIL, Sindacato Pensionati Italiani, infatti, ha proposto al Comune di Milano l’intitolazione di alcune vie che compongono il nuovo complesso residenziale e commerciale sorto negli ultimi anni al posto della fabbrica, alla memoria di persone, luoghi e momenti storici determinanti per il Portello. La proposta prevede, inoltre, la creazione di un “Percorso del Lavoro”, attraverso il posizionamento di insegne e ceppi che permettano di ripercorrere la storia dei luoghi e dei fatti, e il posizionamento del monumento “L’uomo Libero” ideato dall’artista scultore milanese Mario Robaudi in cima alla nuova “collina verde”del Portello Nord.

Il ’44 e gli operai alfisti deportati

http://www.youtube.com/watch?v=l5Vli8jsSKI

Lo SPI di Portello e il Comune di Milano ricordano gli operai alfisti che, nel 1944, furono deportati nei campi di sterminio nazisti a causa degli scioperi e delle rivolte scoppiate in tutta l’Italia del Nord.

Continua a leggere