Biografia di Arnon Grunberg

ArnonArnon Yasha Yves Grünberg è uno dei più noti scrittori olandesi della sua generazione.

Nasce ad Amsterdam il 22 febbraio 1971 da una famiglia di ebrei provenienti dalla Germania (significativo per la sua scrittura il fatto che suua madre sopravvisse ad Auschwitz).

Ebbe una gioventù tormentata; frequentò il Vossius Gymnasium ad Amsterdam, ma fu espulso all’età di 17 anni.

A 19 anni fonda una piccola casa editrice di “Letteratura tedesca non ariana”  chiamata Kasimir e a 23 anni debutta con il suo primo romanzo autobiografico “Lunedì blu”(Blauwe Maandagen) che gli fa vincere il premio Anton Wachter  e l’Orecchia d’Oro come miglior romanzo esordiente.

Curiosamente Grunberg è l’unico autore ad aver ricevuto due volte, sia il premio per il miglior esordiente, sia il premio AKO (con i romanzi “Dolore Fantasma” nel 2000 e “Il rifugiato”nel 2004)

Dal 1994 al 2006 pubblica altri sette romanzi, tradotti in più di venti lingue.

Il suo romanzo Comparse viene pubblicato nel 1997, e vende più di 100.000 copie.

In 1998 scrive il romanzo Sant’Antonio per la “Settimana del libro” nei Paesi Bassi, con una tiratura che raggiunge le 701.000 copie. Quello stesso anno viene pubblicata la sua raccolta di saggi dal titolo Il conforto dello Slapstick.

Ma Grunberg non si accontenta solo di scrivere dei romanzi, la sua creatività viene riversata anche nel cinema e nel teatro.

La sua prima sceneggiatura, Il Quattordicesimo Pollo, viene adattata per il grande schermo nell’autunno del 1998, in coincidenza della prima di Anche tu sei molto attraente da morto, un’opera teatrale scritta da Grunberg per attori tedeschi e israeliani e recitata a Dusseldorf e Tel Aviv.

Grunberg riceve l’incarico, dalla città di Rotterdam e dalla casa editrice Athenaeum-Polak & van Gennep, di scrivere una versione contemporanea dell’Elogio della Follia di Erasmo. Questo libro, l’Elogio dell’Umanità, esce nel 2001 e vince il Golden Owl Award come miglior libro dell’anno. Il 2001 vede anche la pubblicazione di Amuse-Grugno, una raccolta di racconti.

Sotto il nome di Marek van der Jagt, Grunberg scrive il romanzo Storia della mia calvizie, con cui vince per la seconda volta l’Anton Wachter Prize, un premio riservato al miglior romanzo esordiente degli ultimi due anni, dividendo il primo romanziere della storia del premio ad averlo vinto per due volte. La Storia della mia calvizie ottiene in Germania il premio Aspekte.

Sempre come Marek van der Jagt, nel 2002, Grunberg pubblica un saggio, Monogamo, scelto per la settimana del libro dedicata ai saggi. Un’altra opera di Marek van der Jagt, il romanzo Gstaad 95-98, viene pubblicata nel 2002 e presentata da Arnon Grunberg a maggio a Vienna.

Nel 2002 Grunberg vince, in Germania, il premio letterario della Renania Settentrionale-Vestfalia per tutti i suoi libri tradotti in tedesco, inclusi quelli scritti da Marek van der Jagt.

Nel 2003 viene pubblicato nei Paesi Bassi il suo romanzo Il rifugiato, acclamato come la sua opera migliore.

Nel 2004 pubblica una serie di racconti, Grunberg Around the World, e un romanzo breve. Nel settembre del 2004 viene pubblicato nei paesi Bassi il suo romanzo Il Messia Ebreo.

Nel 2004 vince il prestigioso premio Bordewijk per Il rifugiato.

Dal settembre 2004 fino al novembre 2005 conduce una volta alla settimana un programma televisivo culturale olandese, R.A.M.

Nel 2005 Il Messia Ebreo viene selezionato per due premi, il Golden Owl e l’AKO. Nella primavera del 2005 tiene una master class al Politecnico di Delft, nei Paesi Bassi, sulla tecnica della sofferenza. Nell’autunno del 2005 La Tecnica della Sofferenza viene pubblicata. Il libro contiene le sue lezioni e le macchine costruite dagli studenti sotto la sua supervisione.

Sempre nel 2005 viene pubblicata la Bibbia Grunberg, il meglio dell’Antico e del Nuovo Testamento secondo Grunberg.

Nello stesso anno cura una raccolta di racconti dall’Europa Orientale, La paura sconfigge ogni cosa.

Nel settembre del 2006 appare il suo ultimo romanzo, Tirza, tradotto in italiano con il titolo Il maestro di cerimonie.

Oggi Grunberg vive e lavora a New York, e oltre a dedicarsi ai suoi romanzi, continua a scrivere saggi, racconti e sceneggiature.
Collabora inoltre con testate prestigiose quali «The New York Times», «Tages-Anzeiger», «Suddeutsche Zeitung» e «Bookforum» ma non ha smesso di scrivere per la stampa olandese: reportage sull’Afghanistan, l’Iraq e Guantanamo, e dal 2010 tiene una rubrica quotidiana su De Volkskrant.

Nel 1995-96 ha scritto la rubrica “Letter from America, nel 1996-97 “Everyday Swordfish” e nel 2006 “Among the People started”.

Pubblica vari articoli per i giornali olandese NRC Handelsblad e Het Parool;  cura una rubrica settimanale per la rivista belga Humo (“The Mailbox of Arnon Grunberg”),per quella olandese VPRO-gids (“Yasha”) e una mensile per Wordt Vervolgd, la rivista olandese di Amnesty International.

E in ultimo ma non per ultimo, Grunberg scrive un blog per la vista letteraria online Words Without Borders e pubblica regolarmente saggi e racconti in Vrij Nederland e nelle riviste olandesi Hollands Maanblad e De Gids.

I suoi libri sono stati tradotti in ventitré lingue diverse e le sue opere sono state pubblicate in oltre venti paesi.

Ma come è davvero Arnon Grunberg? Cosa sappiamo della sua vita “privata”?

La scuola non è mai stata la sua passione, anzi!image2

Prima di entrare nel mondo dell’editoria, Arnon aveva il sogno di diventare un attore ma, non essendo riuscito a entrare nella scuola di teatro, cominciò a lavorare per una casa editrice che si occupava di elenchi telefonici.

La famiglia per lui non è essenziale. Se ne è andato dall’Olanda nel 1995 e non ne sente la mancanza: non gli piace il provincialismo che questo paese ha assunto negli ultimi anni e il suo attaccamento al passato.

Forse questo suo pensiero è giustificato dalla sua gioventù difficile. Sebbene affermi che la famiglia non è al centro della sua vita, coinvolge spesso sua madre (Hannelore Klein) nei suoi racconti che rimane comunque insieme a sua sorella maggiore Maniou-Louise che vive ad Israele, una persona molto importante (anche se difficile).

Mentre il padre (Hermann Grunberg) non sembra una figura centrale nella sua vita, tanto che nemmeno nelle sue interviste viene mai citato.

Questa gioventù tormentata emerge chiaramente nei suoi primi racconti ma grazie al suo pseudonimo Marek van der Jagt riesce a dare una svolta alla sua scrittura: sebbene ci siano molte cose che li accomunino, Marek è una persona meno arrabbiata di Arnon e riesce a offrire una visione del mondo differente da quella che possiamo leggere nei primi romanzi.

Sebbene sia celibe, ha un figliastro dalla sua attuale fidanzata. Mentre durante la gioventù ha avuto un amore non corrisposto per l’attrice Johanna ter Steege.

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