Chi ce l’ha fatta

Daniela Coppola Sono Daniela e ho frequentato il Master fra il settembre 2011 e il settembre 2013. Nonostante le mie lingue di studio siano state l’ inglese e il francese, attualmente vivo in Germania, a Lipsia, dove mi occupo, fra le tantissime cose, anche del mercato italiano per un’azienda che realizza accessori per l’ informatica e che vende i propri prodotti sulle piattaforme di Amazon e Ebay. Fra la laurea e l’attuale occupazione ho imparato una lingua nuova e ho partecipato a un progetto Leonardo Da Vinci.

Fra gli aspetti positivi del Master ricordo e vi segnalo la natura eterogenea degli insegnamenti ossia la possibilità di avere una formazione piuttosto varia, probabilmente non specifica in un settore ma non per questo meno spendibile. La mia esperienza lavorativa mi ha portato a constatare quanto i dirigenti di azienda tentino sempe di più di risparmiare risorse concentrando più mansioni e attività su un unico lavoratore. Avere più competenze in settori apparentemente lontani o almeno la predisposizione tale ad acquisirle nel più preve tempo possibile, é fondamentale e talvolta decisivo nella vita lavorativa, in qualsiasi paese.
Non trascurerei il fatto che a differenza di quanto si verifica in gran parte del sistema universitario italiano nel vostro Master vi venga richiesto di svolgere elaborati scritti e presentazioni di fronte a un pubblico. Queste attività non sono molto lontane da quello che si richiede in un contesto di business per la promozione di un prodotto, per la richiesta di finanziamenti per una determinata attività, così come per convincere semplicemente il vostro superiore della bontà del vostro progetto.
Esistono nel Master diversi aspetti migliorabili, fra questi farei rintrare alcuni focus piuttosto curiosi come l’analisi della comunicazione online e offline di un partito politico (Fermare il declino) ; l’ho trovato un bellissimo esercizio teorico ma poco utile vista l’ elevata improbabilità di dover seguire la comunicazione di soggetti politici in Italia. Al contrario avrei visto con più interesse il mondo dell’ e-commerce o di start up.
Dello stage ho invece un ricordo tutto sommato positivo per diverse ragioni. Ho avuto la fortuna di svolgere il mio tirocinio presso l’ Ufficio di Relazioni Internazionali del Comune di Milano dove ho partecipato in maniera operativa -pure troppo- alla realizzazione di progetti europei in materia di integrazione di cittadini stranieri e in materia di mobilità sostenibile. In sei mesi ho imparato tantissimo sulla legislazione italiana e europea nei due ambiti, su come si convincono le persone ad adottare nuovi comportamenti nella società e su come sia lenta e difficile la macchina amministrativa. Ho realizzato personalmente diverso materiale, effettuato traduzioni ma non sono rimasta chiusa in un Ufficio, grazie alle responsabiità affidatemi dalla mia tutor ho conosciuto moltissime persone che mi hanno davvero insegnato qualcosa, ho intervistato personalmente assistenti sociali e personale del Comune per aiutare a valutarne il lavoro, secondo gli obiettivi dei progetti.
Il tirocinio é uno, non il solo, dei motivi per cui rifarei il Master insieme ad altre esperienze come la presentazione del nostro corso di scrittura creativa nello Spazio Incubatore della Fiera del libro di Torino o il mio progetto professionale consistente, oltre a presentazioni e traduzioni in lingua inglese, anche nella realizzazione di materiale informativo per Fondazione Milano Lingue in occasione di un progetto di formazione di professori dell’ Università dell’ Azerbaijan presso il nostro istituto. L’elaborazione di questo materiale cartaceo e digitale  ha tenuto me e una mia collega molte sere davanti a phoshop e molte mattine in copisteria nell’ agitazione che potete immaginare. Soprattutto agitazione della mia collega direi. Ricordo con tenerezza revisioni e brainstorming esilaranti che fanno sempre parte del processo creativo della comunicazione.

 

Nicole Premoli: ho frequentato il corso in Comunicazione Internazionale (ex “Lingue e Relazioni Internazionali”) tra il

2010 e il 2012. Attualmente sono customer assistant presso Tecnografica srl, azienda leader nella produzione di stampati per la pubblicità e il commercio. Ho cominciato a lavorarvi come stagista (nell’ambito del progetto finale del corso di laurea) per poi continuare finiti gli studi. Lavoro nell’ufficio tecnico-commerciale e mi occupo della  gestione delle commesse internazionali, mantenendo contatti quotidiani con i clienti stranieri, anche attraverso frequenti trasferte in ambito europeo.

Quello che ORA più apprezzo delle lezioni in università sono state le esercitazioni pratiche: sono convinta che mi abbiano dato delle buonissime basi per affrontare l’esperienza lavorativa, e nonostante i momenti di studio intenso, le corse contro il tempo per rispettare le consegne… ricordo con molto piacere i momenti passati all’università!

 

Alessandra Piraino: Attualmente mi occupo di comunicazione e di organizzazione eventi presso il Gruppo Cooperativo CGM, la più grande rete di imprese sociali presente in Italia. Per il gruppo gestisco il sito internet, i social network, curo i rapporti con il mensile Vita Non Profit e ho un blog, su www.vita.it sezione “opinioni”, intitolato 2+2=10.

Il corso di laurea specialistica in “Comunicazione Internazionale” che ho frequentato presso Milano Lingue è stato per me molto utile e professionalizzante. Mi ha aiutato a gestire i tempi e i carichi di lavoro, a lavorare in team e a cercare soluzioni per affrontare i problemi che possono presentarsi.

 

 

rosyleaRoslea Gimbatti ha frequentato il corso in Comunicazione Internazionale negli anni 2010-2012, e dopo aver passato un anno presso un’agenzia di PR e comunicazione di Milano, ora lavora presso l’azienda Calflex, nota produttrice di articoli progettati per lo spazio doccia come assistente alle vendite e al marketing.

“I corsi pratici e lo stage sono stati un ottimo trampolino di lancio per il mondo del lavoro”.

 

 

 

 

Linda Tomaselli: Ho frequentato il corso in Comunicazione Internazionale negli anni 2010-2012.
La Fondazione Milano organizzava il corso per la prima volta, e noi studentesse eravamo impazienti di dare in questo modo al nostro futuro una svolta. Talvolta, incertezze e incomprensioni hanno segnato il nostro viaggio, ma sapevamo che ogni concetto, ogni lezione, del nostro futuro era solo un assaggio. Avide di sapere e impazienti riguardo al nostro destino, abbiamo trascorso giorni e notti tra nozioni di marketing, diritto internazionale e la rabbia per la metro bloccata a Molino Dorino. Personalmente durante quel corso credo di aver imparato molto, probabilmente più di quanto – allora – mi rendevo conto.

Per terminare il secondo anno decisi di trasferirmi fuori dal bel Paese e in molti pensavano che non avesse nulla a che fare con la mia educazione, che lo facessi solo per il mio amore olandese. In realtà si trattava di una scelta consapevole, razionale: con le mie competenze ero pronta a debuttare nel campo del lavoro internazionale.
Nei Paesi Bassi iniziai con uno stage per il dipartimento di marketing e comunicazione, e sei mesi dopo terminai il progetto con grande soddisfazione. All’inizio non sapevo cosa dovermi aspettare, ma delle conoscenze acquisite negli anni precedenti ho potuto approfittare. Organizzazione aziendale, metodi di comunicazione e mass media non mi erano sconosciuti, e alla fine dello stage le mie competenze – e sforzi – sono stati riconosciuti: un anno dopo lavoro ancora per la stessa compagnia e con sempre nuovi progetti di marketing e comunicazione non c’è giorno che cada in monotonia.

Del mio lavoro c’è ancora molto che devo imparare, ma questo corso mi ha permesso di poter iniziare. Iniziare con la consapevolezza di poter raggiungere i miei obiettivi professionali, senza “conoscenze”, spintarelle o stratagemmi eccezionali. Ma facendo leva su ciò che ho avevo appreso negli anni precedenti, perciò a voi attuali studentesse dico, a volte è dura, ma verrete ripagate, quindi mettetecela tutta e stringete i denti!

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