Tra i 21 caduti durante l’attacco al museo del Bardo sale a quattro il numero delle vittime italiane, stando alle dichiarazioni della Farnesina, essendo state identificate da parte dei familiari le salme dei due connazionali fino ad ora ritenuti dispersi, tra queste Giuseppina Biella di Meda che viene ricordata da un’amica e vicina di casa, da cui emerge come lei non avesse paura della situazione creata dall’Isis. Le vittime, che facevano parte di un gruppo di turisti in crociera, sono state colte di sorpresa durante una visita al museo, meta turistica di rilevo.
L’arrivo delle salme a Roma è previsto nelle prossime ore e verranno accolte insieme ai familiari dal premier Matteo Renzi.
Il ricordo di un’amica – Marcela Koci ricorda davanti alle telecamere la signora Giuseppina Biella, parlando della passione della coppia per il viaggio e del fatto che, pur sapendo della situazione in cui versa il paese, lei non avesse paura di andarci.
Isis in Tunisia – Gli artefici dell’attacco sarebbero membri di Katibat Okba Ibn Nafaa, gruppo molto vicino all’Isis che già in passato aveva attaccato il governo di Tunisi.
Il loro leader Lokman Abou Sakher ha giurato fedeltà allo Stato Islamico da pochi mesi e tramite l’Isis ha ottenuto armi pesanti per portare avanti attacchi terroristici nella sua zona d’influenza.
Attualmente sono 20 le persone arrestate accusate di avere legami con il gruppo mentre è stato emesso un mandato di cattura per Maher Ben Mouldi Gaydi, considerato estremamente pericoloso dalle autorità tunisine.
Rischio in Italia – Una circolare del Dipartimento di Pubblica Sicurezza segnala come sia possibile il rischio di emulazione dopo l’attentato a Tunisi, invitando a irrigidire le misure di sicurezza nei pressi di obbiettivi sensibili e sedi diplomatiche.