Letteratura e migrazione

Kader Abdolah è solo uno dei numerosi autori di origine alloctona che hanno fatto sentire la loro voce nella società e nella cultura olandese. Vi proponiamo di seguito due saggi che analizzano la presenza di autori migranti nella letteratura olandese.

Nuove scritture della migrazione

Negli ultimi quindici anni la letteratura olandese ha visto una nuova generazione di scrittori nati negli anni Settanta, figli di immigrati. Sono scrittori detti alloctoni perché hanno un’origine diversa da quella olandese e perché la loro lingua madre non è l’olandese. I temi riguardano spesso l’esperienza migratoria, descritta in vari aspetti. La data di inizio di questo fenomeno è la metà degli anni Novanta.

Questi scrittori, emigrati da bambini in Olanda, appartengono a comunità etniche e religiose minoritarie all’interno della società olandese e sono spesso concentrate in quartieri segregati. Questi aspetti influenzano la loro scrittura, che gli studi anglosassoni chiamano migrant literature.

Per questi scrittori l’Occidente è identificato con una soggettività femminile dominante e la metafora del corpo femminile da conquistare, tipica dell’immaginario orientale, viene capovolta e attribuita all’Occidente.

La reazione a questi romanzi da parte delle comunità minoritarie è spesso negativa o indifferente. I critici olandesi sono invece colpiti dalla qualità di testi come quelli di Hafid Bouazza e Abdelkader Benali. Un ruolo di precursore viene riconosciuto a Kader Abdolah, che si è avvicinato solo in età adulta alla lingua e alla civiltà olandese, di cui è diventato uno degli esponenti più noti. L’autore, nei suoi romanzi, riflette sull’integrazione e sul rapporto tra le culture con nuove forme e accenti personali.

L’attenzione verso questi autori raggiunge il culmine nel 2001 quando il tema della settimana del libro è Scrivere tra due culture e molti autori sono confrontati con una questione complessa: cosa significa essere uno scrittore alloctono? Su questa domanda si sofferma in particolare Hafid Bouazza che accetta di scrivere il saggio Een beer in bontjas (Un orso in pelliccia), in cui tiene a precisare di non essere vittima di un’identità lacerata dalla migrazione ma che per lui emigrare ha significato l’arrivo in un paese dove si è sentito a casa e dove è nata la sua immaginazione.

La scrittura di Bouazza non è semplificata come molti posso credere, usa invece lunghi sintagmi nominali e elenchi di aggettivi, costituendo un proprio canone di riferimento e il risultato è che il lettore non crede che sia uno straniero a scrivere ma una voce che libera da significati complessi e stimolanti. Per quanto riguarda Abdelkader Benali, nei suoi romanzi, in particolare De langverwachte (La lunga attesa) si vedono mischiati elementi realistici con elementi fantastici. Nonostante siano presenti fattori riconducibili alla civiltà letteraria araba, il realismo magico va invece rapportato all’affermazione su scala mondiale di una vena narrativa proveniente da culture post-coloniali, soprattutto latinoamericane.

La letteratura diventa uno strumento di analisi critica di una realtà sofferente e gli scrittori sono protagonisti del dibattito politico-sociale su tematiche come l’integrazione delle minoranze, i rapporti tra etnie e religioni diverse. Hanno sentito che la realtà, che può definirsi enagèe, è problematica e lo hanno espresso nei loro racconti.

In conclusione si tratta di una tendenza che si riscontra a livello globale e una scrittura tardo-postmodernista che ha bisogno di contatti con la “realtà”, in cui la scrittura autobiografica e saggistica rappresentano delle modalità di autenticazione esplorate a fondo.

Marco Prandoni

Riassunto tratto da un articolo di Harba lori fa! Percorsi di letteratura fiamminga e olandese (Aa.Vv., Università degli studi di Napoli “L’Orientale”, 2012)

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Esiste la letteratura olandese?

Negli ultimi dieci anni del ventesimo secolo la letteratura olandese inizia a diventare multiculturale. […] Il motivo per cui il fenomeno riceve velocemente molta attenzione e una denominazione dipende in primo luogo dal fatto che in quel periodo i figli di lavoratori di origine marocchina iniziano a pubblicare le loro opere. […] Non solo provengono da altri paesi e sono di lingua diversa ma si sono trasferiti in Olanda per diversi motivi e aspettative. Gli autori marocchini e turchi sono arrivati nei Paesi Bassi da bambini o ci sono nati come seconda generazione di stranieri. […]

Intorno al 1995 l’ondata di scrittori esordienti di origine marocchina rappresenta la conseguenza naturale del fatto che i figli degli immigrati, che hanno ricevuto un’istruzione autodidattica, hanno ora raggiunto l’età in cui possono iniziare a scrivere e pubblicare. Inoltre viene svolto un ruolo non insignificante da El Hizjra, un’associazione istituita nel 1987 per l’arte e la cultura araba. […] Specialmente, se non si guardano solo i migliori libri pubblicati da editori letterari ma anche la base, si nota che esiste una brulicante scena artistica e letteraria che riflette la società multiculturale. […] Questo effetto è contraddittorio: da una parte la letteratura multiculturale, anche grazie all’impegno di alcuni editori, diventa notevolmente visibile come qualcosa di indipendente, dall’altra parte vi sono segni che indicano che la partecipazione di scrittori immigrati riceve un certo limite di ovvietà.

Questo è percettibile nella ricezione. All’inizio i nuovi autori marocchini vengono accolti con grande curiosità o quantomeno giudicati in modo benevolo. Inoltre ragioni non meramente letterarie hanno svolto un ruolo importante. La correttezza politica e il desiderio di vedere in questi scrittori indirettamente anche opere sociali e culturali, che dovrebbero costruire ponti tra le culture, a volte ostacolano il giudizio letterario. Con la successiva affermazione di questi scrittori lo sguardo sugli autori stranieri è diventato più critico. Dove l’attenzione era posta in primo luogo sul fenomeno, in alcuni anni si è spostata sui meriti di autori individuali.

[…] Nelle Fiandre il numero di stranieri che parla olandese è decisamente inferiore rispetto all’Olanda, in parte ciò dipende dal fatto che non ci sono immigranti o ce ne sono pochi provenienti da paesi come l’Indonesia, il Suriname e le Antille, in parte perché a Bruxelles numerosi immigrati parlano francese. […] Dal resto diversamente dall’Olanda, le Fiandre hanno una piccola tradizione letteraria coloniale e postcoloniale. […] Quando Kader Abdolah arriva in Olanda nel 1988 ha già una formazione accademica alle spalle nel suo luogo di nascita, l’Iran, come anche pubblicazioni letterarie e anni di opposizione politica, prima contro il regime degli Shah, poi contro il regime fondamentalistico di Khomeini.

L’Olanda gli si presenta come il paradiso della libertà e della democrazia, ma allo stesso tempo un luogo dove non è più nessuno. In quella condizione scrive i suoi romanzi, in seguito anche editoriali. Sia dal punto di vista tematico che formale le sue opere caratterizzano quel doppio atteggiamento di guardarsi alle spalle e di guardare avanti. I suoi personaggi sono bloccati da un lato nei ricordi e nella nostalgia, dall’altro dalla curiosità e dallo stupore. In modo simile il suo lavoro mette le radici nella tradizione letteraria persiana e utilizza proprio la lingua olandese come veicolo per arrivare a una nuova identità, con l’uso di un olandese quasi elementare, ma al contempo poesia e suggestione. […]

È facile affermare come il numero sempre maggiore di libri scritti da autori provenienti da altri paesi e culture abbia influenzato o cambiato la letteratura olandese. […] Questi certamente portano nuove forme di linguaggio, nuovi modi di raccontare e di osservare la letteratura e il mondo. […] Per quanto riguarda la letteratura straniera il nuovo è inserito nelle tematiche e nell’ambientazione. Paesaggi diversi, città diverse, usi diversi, gusti e odori fanno ancora più di prima il loro ingresso. […] Viene descritta la vita in Marocco, in Turchia e in altri paesi “esotici” ma in egual modo quella nell’Olanda multiculturale. […] Molti libri di scrittori stranieri si distinguono per grande leggerezza, lucidità e libertà. Realtà, sogno, fantasia e elementi magici si intrecciano continuamente.

Riassunto tradotto tratto da un articolo di Hugo Brems Altijd weer vogels die nesten beginnen, Prometehus/ Bert Bakker, 2009 Aspecten van de literatuur rond de millenniumwisseling.

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