Sopravvivi allo stage

Non avendo ancora avuto la possibilità di svolgere l’attività di stage, rivolgiamo tutte le nostre domande a Chiara Bricca, una nostra collega che la sta svolgendo ora.

La scuola offre delle possibilità di stage, ma anche noi possiamo proporre delle aziende nelle quali vorremmo lavorare. Quali criteri dobbiamo usare per la scelta?

Bisogna tener conto che lo stagista dovrà attenersi a dei compiti specifici che sono quelli previsti dal corso di studi, quindi si dovrà lavorare preferibilmente nella sezione comunicazione e in tutti gli ambiti che ne derivano. Io, per esempio, lavoro all’ufficio bandi e internazionalizzazione, invece ci sono altre mie colleghe che lavorano nell’ambito della comunicazione (ufficio stampa, rapporti con i media).

Le competenze che hai acquisito durante le lezioni ti sono effettivamente servite nello stage?

Sicuramente sono competenze che servono, anche se al momento non sembrano veramente utili: sia nella parte di comunicazione vera e propria, quindi nella gestione di un ufficio stampa, rapporti con i media, sia nella parte di internazionalizzazione, quindi nella conoscenza di un quadro geopolitico per potersi rendere conto quali sono i paesi target ai quali ci si può rivolgere o meno. Anche il solo scrivere email “giuste” conta!

Hai avuto difficoltà quando ti sei inserita nel mondo del lavoro? Hai notato la differenza tra il mondo della scuola e il campo lavorativo?

L’impatto sicuramente c’è: è un altro mondo. Benché uno se lo possa immaginare e si possa preparare, non è certo come venire a lezione:  è un’organizzazione diversa e si hanno responsabilità diverse. Il vantaggio è quello di avere uno stage pre-laurea in cui si viene ancora tutelati: c’è una preparazione e un accompagnamento al lavoro. Quindi lo stacco scuola-lavoro si percepisce, ma viene mediato da questo “accompagnamento”.

Com’è la tua giornata tipo?

Il mio stage è un po’ ripartito tra CNA Milano e CNA Lombardia. Di solito devo andare all’ufficio CNA Lombardia. Arrivo, controllo le email e stabilisco le priorità della giornata. Poi comincio con lo svolgere questi lavori, che possono essere i contatti con le imprese, organizzazione di manifestazioni, chiedere informazioni a testate giornalistiche per la pubblicazione. Le 18.00 arrivano in un attimo. I compiti da svolgere sono talmente tanti che devo posticiparli al giorno dopo. Mi hanno detto che mi mancherà lo studiare alla sera, ma per il momento non è così. Anche se adesso inizierò a scrivere la tesi e quindi sarò impegnata anche la sera.

Cosa avresti voluto che ti dicessero prima di iniziare lo stage?

Ero abbastanza preparata per sapere che quando si entra in un ambiente lavorativo come stagista si è un po’ l’ultima ruota del carro. Non ci si può permettere quindi di imporre il proprio punto di vista, ci si deve adeguare a quanto viene richiesto. Quindi è importante sapere anche quali sono i propri limiti (e accettarli) per poter riconoscere di non essere in grado di svolgere una determinata mansione. È meglio fermarsi prima di accettare un compito piuttosto che farlo male.

Il coordinatore ti ha aiutato nella scelta dello stage? Lo studente sceglie il suo stage tra quelli proposti, ma quanto i professori lo aiutano a capire cosa è più adatto per lui?

La scelta va in base ai propri interessi personali. A me interessava la parte di internazionalizzazione e avevo chiesto se ci fosse uno stage in questo. Quindi è necessario capire cosa può essere più interessante per lo studente, per poi valutare le scelte.

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