Salvatores alla Civica scuola di cinema

Gabriele Salvatores ha incontrato gli studenti della Civica scuola di cinema.
Il regista ha da poco realizzato il suo ultimo film: “Il ragazzo invisibile“. Una nuova sfida cinematografica per il regista che è da sempre alla ricerca di rinnovamento stilistico e tematico.
Nel corso dell’incontro il regista ha riassaporato i ricordi del suo percorso artistico personale e professionale, dai primi esordi col teatro dell’Elfo, passando per la trilogia della fuga con “Mediterraneo” che gli è valso l’Oscar, fino alle più recenti

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Killer Kiccen Production: quando l’evento è Arte

Milano, Via Pestalozzi n. 10. In uno spazioso Loft di 500mq sorge Killer Kiccen, dove gli eventi assumono una dimensione fortemente artistica. Qui Lucky Strike, Red Bull e uomini d’affari in doppio petto hanno vissuto l’esperienza unica di costruire eventi e convention  ricchi di opere d’arte: dalla street art, all’arte moderna, con elementi pittorici e scultorei di grande valore. Una location che rende possibile fruire l’arte di oggi e di ieri all’interno di un contesto dal quale era sempre stata esclusa, gustando prelibatezze di ogni genere.

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Franco Parenti: il dramma di Camille Claudel

 Alla sala Treno Blu del teatro Franco Parenti va in scena L’Age Mur Nie, (L’età matura negata) spettacolo basato sulle Lettere di Camille Claudel. Per la regia di Paolo Bignamini, dal 10 al 14 marzo, Federica D’Angelo interpreta la scultrice francese, sorella del celebre Paul, dalla sua reclusione in un ospedale psichiatrico fino alla morte.

 

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Varese: piazze occupate a ritmo di mazurka clandestina

Il 14 febbraio, a tarda notte, un folto gruppo di cittadini di ogni età, armati di pc e casse, si sono dati appuntamento in Piazza del Podestà e nelle zone circostanti per dare il via ad una serata all’insegna di balli popolari. Abbiamo raccolto anche le interviste di alcuni organizzatori: Chiara Lunardi e Martina Bressan.

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Tunisi, l’amica ricorda una vittima: “Non temeva Isis”

Tra i 21 caduti durante l’attacco al museo del Bardo sale a quattro il numero delle vittime italiane, stando alle dichiarazioni della Farnesina, essendo state identificate da parte dei familiari le salme dei due connazionali fino ad ora ritenuti dispersi, tra queste Giuseppina Biella di Meda che viene ricordata da un’amica e vicina di casa, da cui emerge come lei non avesse paura della situazione creata dall’Isis. Le vittime, che facevano parte di un gruppo di turisti in crociera, sono state colte di sorpresa durante una visita al museo, meta turistica di rilevo.
L’arrivo delle salme a Roma è previsto nelle prossime ore e verranno accolte insieme ai familiari dal premier Matteo Renzi.

Il ricordo di un’amica – Marcela Koci ricorda davanti alle telecamere la signora Giuseppina Biella, parlando della passione della coppia per il viaggio e del fatto che, pur sapendo della situazione in cui versa il paese, lei non avesse paura di andarci.

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Tunisi sconvolge Meda: “Erano contenti di partire”

La recente scomparsa di Giuseppina Biella, nell’attentato di Tunisi lo scorso 18 marzo, ha sconvolto gli animi della cittadina di Meda in provincia di Monza e Brianza. La sig.ra Marsela Koci, sua vicina di casa, la conosceva bene, come tanti cittadini Medesi che si sono uniti al lutto dei familiari. Una persona attiva nella comunità, ex proprietaria di una salumeria insieme al marito Sergio, anche lui ostaggio durante l’attentato al Bardo.  Lascia un grande vuoto la sua dipartita che ha gettato lo sconcerto su tutta la città.

https://youtu.be/oTmFE600PsU

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Strage a Tunisi: “Pinuccia amava viaggiare”

Tra i 4 morti di origine italiana scomparsi nell’attentato al museo del Bardo a Tunisi c’è la signora Giuseppina. Dalle parole di sconforto di chi le era vicino emerge il ritratto di una donna dolce, fragile, che da poco aveva ritrovato la voglia di vivere dopo la tragica perdita della figlia. Ce la descrive la sua vicina di casa, Marsela Koci, che da anni la conosceva e a cui la signora “Pinuccia” si era confidata prima di  partire:
“Ho scoperto solo tramite la televisione cosa le era successo” ci racconta sconvolta. “Amavano viaggiare, questo viaggio in crociera significava molto per loro, erano finalmente felici. Sono sempre stati aperti verso il prossimo senza nessun pregiudizio. Ve lo dico io che sono albanese.”
Anche l’amica Dorina Faraon la ricorda commossa: “Aveva pianificato la crociera da tanto tempo e l’aveva rimandata due volte, forse era un segno. Prima di salire sulla nave mi ha detto che si sentiva più sicura in crociera, visto il momento. Ha avuto anni difficili da quando sua figlia è morta, stava tornando a sorridere solo adesso”.

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