Gli attacchi all’autenticità del Diario

Nel corso della storia, il diario di Anne Frank ha subito diverse accuse relative alla sua autenticità.

Otto Frank fece partire un’indagine per accertare l’autenticità del diario in seguito ad accuse, e il tribunale di Lubecca confermò ufficialmente il fatto che il diario è un documento autentico. Questo accadde dopo che Otto Frank ebbe querelato Lothar Sielau, un insegnante che sosteneva la falsità del diario.
Nonostante questo, negli anni sono state mosse altre accuse, tra cui uno dei più noti è un intero testo di saggistica che elenca tesi e motivazioni in opposizione alla continuità dell’opera. Ne è l’autore il saggista francese Faurisson, un negazionista dell’olocausto. Sostiene che il diario di Anne frank non sia altro che un falso storico. Scrive articoli sulla sua tesi della falsità, e considera Otto Frank, padre di Anne, co-autore che contribuì alla stesura del diario come opera di finzione letteraria. Il suo articolo più conosciuto è quello pubblicato in Vérité historique ou vérité politique? (edito da Serge Thion, Parigi, La Vieille Taupe), in cui il saggista elabora estensivamente in capitoli una critica interna al manoscritto, commentando il grado di verosimiglianza dei fatti, proponendo uno studio dei locali dell’edificio di Amsterdam, un esame bibliografico, e un confronto tra i testi in olandese e in tedesco. 

Se non altro, l’azione dei negazionisti per mettere in discussione la veridicità di documenti storici relativi all’olocausto come il diario, ha fatto in modo che venisse approfondita la ricerca storica. Viene istituito l’istituto storico della seconda guerra mondiale, che fa partire l’indagine da zero.
Esistono diversi pensieri negazionisti, uno dei quali è il negazionismo assoluto, ovvero verso la shoah nella sua interezza. Le motivazioni sono un antisemitismo alla base, motivi politici, iniziative di rivalsa verso storici che non erano bravi secondo loro, oppure un desiderio anti-israeliano.
Il negazionismo oggi consiste principalmente in un ridimensionamento degli eventi, è chiamato appunto revisionismo.

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Un’indagine calligrafica forense stabilì nel 1961 l’autenticità del diario, e che è stato scritto da una ragazza di tredici anni – i due punti di fragilità che potevano mettere in discussione la veridicità del documento sono: il fatto che dei pezzi siano stati tolti, che il diario sia stato sottoposto a un grande lavoro di riedizione, tra tagli, riscritture e scelta tra diverse versioni da pubblicare – Anne aveva infatti iniziato a riscriverlo in bella copia perché potesse diventare poi un documento utile alla ricostruzione dei fatti della Guerra; e poi il fatto che in lei sia avvenuto un processo di crescita molto rapido durante quegli anni, il che ha fatto pensare che il cambiamento quasi repentino di stile potesse essere un fattore sospetto.

L’indagine scientifica viene svolta studiando il tipo di carta che componeva i quaderni, se il primo quaderno fosse stato comprato negli anni Quaranta, se l’inchiostro fosse quello in uso a quell’epoca, e furono inoltre esaminati il tipo di colla della rilegatura e sulle pagine, le fotografie inserite all’interno dei quaderni, con confronti incrociati tra pagine scritte in momenti diversi.
In un’indagine forense, la calligrafia di Anne è confrontata con altri esempi e risulta autentica. L’analisi della carta, dell’inchiostro e della colla rivelano che essi erano disponibili nel periodo in cui il diario è stato scritto.

Oggi, le istituzioni che si occupano dell’amministrazione delle memorie di Anne, come la Fondazione Anna Frank a Basilea (Svizzera), fanno in modo che l’autenticità del diario rimanga intatta e non possa venire ulteriormente messa in discussione, per continuare a raccontare la storia di Anne.

Fonte: http://www.annefrank.org/nl/Anne-Frank/Publicatie-van-het-dagboek/Authenciteit-dagboek/

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