Il ruolo di Otto Frank, il padre di Anne

otto-frank_2Otto Frank fu l’unico componente della famiglia a sopravvivere ai campi di sterminio nazisti. Quando il 3 giugno 1945 Otto fece ritorno ad Amsterdam, sapeva già della morte di sua moglie, ma nutriva ancora qualche speranza per la vita delle sue figlie. Invece circa un mese dopo si seppe della loro morte, e fu solo allora che Miep consegnò gli scritti di Anne al padre.

Otto allora iniziò a leggere i diari, con la volontà di far rivivere la figlia attraverso le memorie scritte. Accettò di far pubblicare i diari, ma con delle censure. Trascrisse a macchina solo “l’essenziale” contenuto nei quaderni, tralasciando i brani che considerava privi di interesse, come quelli che parlavano in maniera critica della moglie defunta di Otto. Poi tradusse alcune parti in tedesco e le mandò in Svizzera, a Basilea, a sua madre che non conosceva il nederlandese. Il primo dattiloscritto però, a detta di Otto andò perduto.

In seguito creò una seconda copia dattiloscritta dei diari, la cui base era la versione che Anne aveva scritto su dei fogli volanti, ovvero la seconda e ultima versione di Anne, quella parte che aveva riscritto in vista di un’ipotetica pubblicazione. Questo dattiloscritto venne chiamato “dattiloscritto I”. Otto recuperò dal diario e dai quaderni i brani lui che considerava essenziali. Dato che Anne non ebbe la possibilità di riscrivere sui fogli volanti le pagine scritte dopo il 29 marzo 1944, Otto dovette per forza recuperare per quel periodo la prima versione del diario della figlia.

Infine aggiunse quattro brani che Anne aveva descritto nei “Racconti ed episodi dall’Alloggio segreto”, scritti originariamente nel registro di cassa. La maggior parte delle pagine è formata da pezzi di carta incollati uno sotto l’altro, quindi è probabile che Otto ricopiò prima i brani delle due versioni che voleva riprendere, poi ritagliò il tutto e lo scompose.

Otto consegnò il Dattiloscritto I al suo vecchio amico Albert Cauvern, che nel 1945 lavorava come sceneggiatore, e gli chiese di correggere eventuali errori grammaticali e limare i germanismi che non corrispondevano al nederlandese corretto. In particolare apportò cambiamenti di punteggiatura, correzioni di ortografia, ordine delle parole, terminologia. Cambiò anche i nomi propri degli inquilini dell’alloggio segreto, per lo più sulla base dell’elenco preparato da Anne.

Cauvern inoltre aggiunse l’epilogo sull’ultima pagina:

“Qui finisce il diario di Anne. Il 4 agosto 1945 la Grüne Polizei irruppe nell’alloggio segreto… Nel marzo 1945 Anne morì nel campo di concentramento di Bergen-Belsen, due mesi prima della liberazione del nostro Paese”.

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