Euronews 1993-2013: venti anni di tv che parla “europeo”

Euronews festeggia quest’anno il suo ventesimo anniversario. Il noto canale televisivo di informazione fu lanciato il 1° gennaio 1993 da un gruppo di undici emittenti pubbliche europee decise a creare un canale di notizie che trasmettesse nelle lingue europee e che facesse da contrappeso a canali simili in lingua inglese come ad esempio la CNN o la BBC World. L’anno di nascita di Euronews è significativo: il bisogno di un’emittente europea diventò particolarmente rilevante all’indomani della prima Guerra del Golfo durante la quale la copertura mediatica fu di totale appannaggio della CNN, che grazie alla superiorità tecnica e organizzativa si conquistò la possibilità d’imporre al mondo il suo punto di vista su un conflitto.

Euronews nacque quindi con il compito primario di fare da controparte alla CNN, al fine di proteggere il vecchio continente da un’inondazione di immagini televisive statunitensi. In secondo luogo al canale venne assegnata un’altra responsabilità non meno importante: contribuire all’integrazione europea promuovendo una concretizzazione del progetto europeo.  Questo compito fu assegnato partendo dal presupposto che i mezzi di comunicazione di massa contribuiscono notevolmente a formare la nostra identità di cittadini poiché oltre a fornirci informazioni, svolgono allo stesso tempo una funzione formativa, sono cioè responsabili per quanto riguarda la formazione dei concetti e dei principi di cui gli individui si avvalgono per conferire significato e interpretare il mondo che li circonda.

Euronews diventa quindi il simbolo della dimensione umana del progetto europeo, ponendosi il problema di rappresentare il continente come un’unica entità culturale, sociale e politica. Per farlo si sforza di offrire un approccio localizzato e  un punto di vista alternativo sugli avvenimenti internazionali. É una TV senza volto, non ha presentatori o set televisivi: è quello che si definisce un ‘canale di post-produzione’ ovvero una televisione quasi completamente senza telecamere. Per i suoi filmati dipende principalmente da fonti esterne ma questa dipendenza non è un limite, definisce invece il concetto di Euronews come canale che assicura una copertura mondiale di notizie, ma da un punto di vista europeo, poiché in realtà non produce le notizie ma seleziona materiale informativo che sia di rilievo per i temi europei. La prospettiva europea è perseguita anche attraverso la diversità linguistica dell’emittente: Euronews è l’unico canale di notizie europeo che trasmette non- stop in 12 lingue simultaneamente.

Per raggiungere questo risultato fa affidamento sulla supremazia delle immagini: il trattamento dell’informazione procede seguendo una logica inversa a quella tradizionale: non sono infatti le immagini ad essere adattate al testo ma viceversa. Gli script che accompagnano le immagini sono scritti in ognuna delle dodici lingue di trasmissione da dodici diversi giornalisti che sviluppano la notizia tenendo conto anche di eventuali paralleli rilevanti nella loro lingua, nel loro paese o nella loro cultura. Non accade infatti che venga creato un articolo e poi ne siano fatte undici traduzioni. Questa è un’altra caratteristica dell’approccio paneuropeo di Euronews, per cui non è possibile avere una “taglia unica per tutti”. L’emittente riesce a raggiungere una credibilità molto elevata proprio perché rappresenta un punto di vista alternativo e più obiettivo rispetto a qualsiasi canale nazionale o emittente internazionale sorretta da un singolo paese. Euronews non può essere infatti identificata con un paese in particolare, è un’emittente multinazionale, l’emittente europea.

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