3 cose belle alla Civica Scuola Interpreti e Traduttori Altiero Spinelli

Al di fuori dell’insegnamento duro e crudo di cui in questo articolo non parlerò, alla Civica succedono/ ci sono cose molto carine che fanno sentire a casa.

1) Il numero assolutamente sbalorditivo di bagni in relazione al numero di studenti.

Per chi come me, e non solo come me, abita lontano e si fa le vasche dalle 7 alle 18 a scuola è importante sapere che esiste della privacy per espletare i propri bisogni quando diventa un processo inarrestabile.

2) Pochi ma buoni, per forza di cose si fa amicizia.

Questo è un punto fondamentale per sentirsi appagati in quello che si fa ed è al contempo una necessità per chi come noi passa le sue giornate in Civica. Per smorzare il freddo e l’uggia di alcune giornate invernali è importante rallegrarsi con un po’ di compagnia. Ho imparato che la Civica rispecchia in senso minuscolo e positivo la vastità del mondo (fatta eccezione per la disparità tra uomini e donne, di poco compensata dal cromosoma Y di molti professori): il pavimento e il tetto i suoi poli e gli studenti l’umanità che lo popola. Per quanto riguarda la molteplicità delle creature, qui dentro si trova davvero di tutto, dall’irrefrenabile amante dei gruppi heavy metal alla tenerezza di chi non può non fermarsi ad accarezzare un gattino.

Il numero di studenti è chiaramente inferiore alle normali università, e se ciò da una parte riduce la mole di potenziali e possibili relazioni, dall’altra ne facilita lo scambio.

Inoltre, l’obbligo di frequenza alle lezioni è sì l’obbligo di presenza e partecipazione per quanto riguarda la didattica, ma è anche un “obbligo” di frequentazione e di contatto con gli altri, che velocemente perde i suoi connotati di imposizione forzata per diventare “andiamo a farci un caffè”. La cosa bella è che, avendo la possibilità di frequentare quante più lezioni di tutti i corsi quanto il corpo umano e la contingenza tempo e spazio ne diano possibilità, si instaurano relazioni non solo all’interno della propria classe. Così potrete parlare con chi studia russo, nederlandese (qua ringrazio Eleonora per la correzione puntuale, io avrei scritto olandese), tedesco, spagnolo, inglese, francese, cinese della vostra ossessione totalizzante per le lingue senza che nessuno vi guardi male, quantunque raccontiate cose bizzarre tipo:“i tedeschi non hanno il concetto di erre moscia perché in un certo senso parlano con la erre moscia” etc.

Poi si innesca anche una dinamica di dipendenza sana a incontrarsi anche quando si va in vacanza: qua Laura e Adele si incontrano durante il loro viaggio estivo a Hvar in Croazia.

(Nel caso in cui non si veda niente, vi assicuro che Adele e Laura si sono incontrate in Croazia e che WordPress non ci fa caricare immagini; se invece WordPress ha caricato la foto come immagine di copertina e si vedono Laura e Adele in Croazia, in quel caso mi scuso con Laura e Adele per i faccioni in primo piano, ma WordPress non mi fa caricare le foto dove voglio io).

(Doppia scusa per la situazione attuale dello slideshow)

3) Il personale: Mauro, Valtolina, Gianpiero e altre creature magiche.

A tutto il personale piace lavorare a contatto con gli studenti e spesso si intrattengono a parlare.

Nota importante per i fumatori: Gianpiero al banco (il nostro fedelissimo portiere, l’uomo che ha sempre la risposta corretta riguardo alle aule di lezione e che ora è alleggerito da questo gravoso compito grazie a un maxischermo sopra la sua testa che proietta in tempo reale l’aula, lezione e insegnate), come anche Mauro (biblioteca e stage) hanno sempre l’accendino.

Valtolina (segreteria) fa le fotocopie di nascosto, ma dovete mandargli una mail, e vi rifornirà in comodato d’uso della cancelleria che non avete, salvo fogli bianchi; quelli non li rivuole indietro.

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