Terza lingua: yes, we can!

Anche a Comunicazione Internazionale, in pochi riescono a resistere alla profezia dello studente della Civica, che recita: “Farai scorpacciata di corsi opzionali, a patto che tu possa frequentarne le lezioni”. Il risultato? Gli studenti curiosi rimangono a bocca aperta davanti all’elenco dei corsi disponibili, quelli pigri riflettono su come sfruttare le abilità acquisite con Pokémon GO per catturare nozioni in più aule possibili. Ma la creatura più temeraria, che si aggira con le caratteristiche occhiaie alle ginocchia, è lo studente con la terza lingua straniera.

Come spiega il Direttore Schenone, il corso di Comunicazione Internazionale prevede l’insegnamento di due lingue straniere, e dall’anno accademico 2015-16 la seconda può essere affrontata anche da principianti. Gli insaziabili, però, hanno l’opportunità di imparare anche una terza lingua a scelta fra quelle insegnate alla Civica.

Come per tutti i corsi di lingua, anche in questo caso gli studenti vengono divisi in base al proprio livello di conoscenza della lingua: partendo da zero, è facile che si finisca a studiare con i ragazzi della triennale in Mediazione Linguistica. Se l’integrazione non è mai stata il vostro forte, niente paura, in Civica gli studenti si sentono come una grande (ma non grandissima) famiglia e sono pronti a supportarsi a vicenda anche quando hanno qualche anno di differenza.

Ma come si fa a studiare insieme tre lingue senza confondersi? Ci si confonde e basta. Dopo qualche tempo ci si riesce anche a destreggiare fra alfabeti diversi e si smette di scrivere mix di lettere senza senso quando si segnano le cose sull’agenda, ci vuole solo un po’ di impegno e tanta (ma tanta!) pazienza.

Queste sono alcune delle domande da porsi prima di iniziare con la terza lingua, qualunque essa sia:

  • Sono pronto a sacrificare il mio consueto pisolino sul divano per coniugare verbi?
  • La mia scrivania è abbastanza grande per tutti i libri di grammatica che avrò?
  • Sono psicologicamente preparato a organizzare un calendario settimanale per guardare le serie TV in tutte le mie lingue di lavoro?
  • Ho un amico che non fa comunicazione con cui posso lamentarmi di quanto sono stanco e a cui posso spiegare le follie delle lingue che studio?
  • Dove sono le matite colorate che avevo alle elementari, fondamentale supporto all’apprendimento delle declinazioni?

Aggiungere una terza lingua è stancante, impegnativo e a volte può essere difficile, ma se c’è tanta gente che lo fa, ci dev’essere un motivo. Forse non è così immediato per chi non è innamorato delle lingue straniere come lo siamo noi della Civica Altiero Spinelli, ma per noi è evidente: oltre a poter mettere nel proprio CV una preziosa competenza in più, poche altre cose danno soddisfazione come essere fermati a caso per strada da una persona straniera, parlargli nella sua stessa lingua e vedere quanto si allarga il suo sorriso, o come andare in un altro Paese e sentirsi quasi a casa quando si va a comprare il pane senza doversi esprimere a gesti. Un paio di occhiaie ci sembrano un prezzo abbordabile per delle esperienze del genere.

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