Poncke Princen: eroe o traditore?

Jan (Johannes Cornelis) ‘Poncke’ Princen è nato a L’Aia il 21 novembre 1925. È morto a centinaia di chilometri di distanza a Giacarta, in Indonesia, il 21 febbraio 2002. Secondo gli indonesiani, un eroe che ha combattuto per la loro libertà, secondo i veterani olandesi, un traditore.

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Gioventù

Jan Princen nasce a L’Aia, dove cresce in una famiglia cattolica e di mentalità aperta con simpatie socialiste. Nonostante le riserve dei genitori, nel 1939 si iscrive al seminario minore di Weert. Vuole prendere i voti e diventare missionario.

Occupazione tedesca

Jan abbandona presto il seminario “a causa del suo interesse per le donne”. Viene arrestato dai tedeschi nel 1943 mentre tenta di unirsi agli alleati. Di conseguenza è processato e internato dapprima a Kamp Vught, poi in un campo di prigionia della Wehrmacht ad Utrecht. Transita nel campo di Amersfoort e viene infine trasferito in Germania. Qui i compagni di prigionia lo soprannominano “Poncke”, per via della sua passione per il romanzo “Pastoor Poncke” (1941) di Jan Eekhout. Da questo momento in poi si farà chiamare così. Princen è costretto a rimanere in Germania fino al maggio 1945.

Indonesia

Non appena viene liberato dagli inglesi, torna in Olanda e si arruola come volontario In Brabante. Nel marzo del 1946, Poncke viene richiamato come coscritto per combattere nelle Indie Olandesi. Poncke si rifiuta di prestare il servizio militare e fugge in Francia, ma viene arrestato e interrogato. Il 28 dicembre 1946 è costretto a partire per l’indonesia. Suo fratello Kees si arruola nei Marines e parte anch’egli per le Indie.

Diserzione

Il 22 ottobre 1947 Poncke Princen viene nuovamente arrestato nelle Indie Olandesi con l’accusa di diserzione e condannato a dodici mesi di carcere per aver tentato di sottrarsi al servizio militare. Dopo aver scontato la pena riprende servizio come sottufficiale nella Divisione Sette Dicembre. È sempre più convinto “che la violenza delle truppe olandesi contro la popolazione locale sia ingiustificata”. Il 25 settembre 1948 approfitta della libera uscita per disertare.

In azione con il nemico

Poncke oltrepassa la linea di demarcazione e raggiunge Djogjakarta, la capitale della repubblica e il cuore politico e militare della rivoluzione indonesiana. Inizialmente i repubblicani lo imprigionano, ma viene presto rilasciato. Princen si unisce all’esercito repubblicano. Ritorna al fronte nella parte occidentale di Giava con la divisione Siliwanggi e si innamora di una donna indonesiana di nome Odah. Il comandante Kemal Idris lo mette a capo della squadra Pasukan Istimewa. Poncke partecipa a imboscate e bombardamenti ai danni delle truppe olandesi. L’obiettivo principale di queste azioni è impadronirsi delle armi dei nemici.

Il generale olandese E. Engles ha fretta e ordina con disprezzo di “eliminare il sottufficiale Princen”. Il 9 agosto 1949 le truppe olandesi sotto il comando del tenente Ulrici uccidono Odah, la moglie di Poncke, e altri dodici combattenti indonesiani. Ma Poncke Princen, l’obiettivo dell’azione, riesce a farla franca. Il giorno seguente viene dichiarato il cessate il fuoco e il 27 dicembre viene firmato il trasferimento di sovranità.

Vita e lavoro in Indonesia

Princen viene decorato per i suoi sforzi militari dal primo presidente indonesiano Sukarno (1901-1970) e riceve la cittadinanza indonesiana. Nel 1956 diventa parlamentare. A causa delle sue posizioni critiche viene incarcerato una prima volta fra il 1957 e il 1958 e poi di nuovo dal 1962 al 1966. Nel 1966 Princen diventa presidente di un istituto indonesiano per i diritti umani e negli anni Settanta è cofondatore di un’organizzazione che fornisce assistenza legale agli indonesiani. Viene nuovamente incarcerato.

La separazione forzata dalla famiglia porta alla fine del suo secondo matrimonio, quello con Heda, una donna indonesiana. Successivamente si sposa con Janneke Marckmann, una donna olandese. I due hanno dei figli e inizialmente vivono insieme in Indonesia. Princen si scontra continuamente con il governo e continua a promuovere le riforme democratiche. Janneke non riesce più a sopportare la situazione e si trasferisce in Olanda.

Poncke ha un ruolo importante nella lotta per la liberazione di Timor Est. Sostiene la volontà di autodeterminarsi della popolazione e stringe un legame d’amicizia con Xanana Gusmão, che lotta per la libertà del suo paese e presto ne diventerà presidente. Nel 1998 Princen, ormai costretto in sedia a rotelle, è in prima fila nelle proteste contro la dittatura militare di Suharto (1921-2008). Proteste guidate soprattutto da studenti e intellettuali, che condurranno infine alla caduta del dittatore e alle tanto agognate riforme democratiche.

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“Stavolta gli facciamo la festa”

Princen ha impugnato le armi contro i suoi compatrioti. Nei Paesi Bassi molti veterani e politici di destra ritengono che questo comportamento sia imperdonabile. Lo considerano un traditore della patria. Nel 1993 lo scrittore Ger Vaders, anch’egli veterano, si reca insieme a Poncke nei luoghi che furono teatro della Guerra d’indipendenza indonesiana e a partire da questa esperienza scrive il libro De Verliezers (“Gli sconfitti”, 1993).

Nel 1994 il ministro degli esteri Van Mierlo rilascia a Princen, per ragioni umanitarie e a condizione che “si comporti con discrezione”, un visto per recarsi nei Paesi Bassi. Qui vivono Janneke, la terza moglie di Princen e tre dei suoi figli. La VOMI, associazione dei veterani delle Indie, è assolutamente contraria a questa visita. Il tenente a riposo Ulrici dichiara che vorrebbe ancora ammazzare Princen.

Princen ha degli ictus e si ammala di tumore alla pelle. Fino a poco prima della sua morte non abbandona le sue attività e mantiene il suo ottimismo. “Sono convinto di aver difeso dei valori tipicamente olandesi: giustizia, amore per la libertà e rispetto delle opinioni altrui. E per questi valori continuerò sempre a combattere”. Muore a Giacarta all’età di settantasei anni e viene seppellito nel cimitero di Pondok Kelapa.

Traduzione e adattamento da https://www.brabantserfgoed.nl/page/8833/jan-poncke-princen

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